Torna Docu.emme al Centro per la cultura

In foto: una scena da “Avevo un sogno”

Dal 4 novembre al 16 dicembre ritorna “Docu.emme”, la rassegna dedicata al documentario contemporaneo organizzata da Mairania 857. Le proiezioni si tengono il mercoledì alle 20.30 al Centro per la Cultura e sono e a entrata libera.

Il ciclo, curato da Daniel Mazza e Deborah Nischler, ripropone nell’edizione autunnale sette film che non è stato possibile proiettare questa primavera. Perché gettano uno sguardo critico sul nostro presente e trattano temi che interrogano un po’ tutti. Perché con il loro stile narrativo originale introducono lo spettatore nel mondo del cinema documentario europeo e internazionale. Mercoledì 4 novembre Docu.emme apre con “Avevo un sogno” di Claudia Tosi. Dalle lotte femministe contro Berlusconi alle ultime elezioni politiche del 2018, il film esplora l’Italia, attraverso l’azione politica e la vita quotidiana di due donne molto combattive: Manuela e Daniela che sognano di cambiare il proprio Paese. Sostenute solo dalla loro profonda amicizia e dalla passione politica, Manuela, onorevole del Parlamento italiano, e Daniela, consigliera comunale e poi assessora, testimoniano un cambiamento che non si sarebbero mai aspettate: la morte della politica rappresentativa e l’ascesa del populismo. Combattute tra il senso del dovere e il desiderio di lasciare, Manuela e Daniela cercano di dare un senso alla loro avventura politica. Lo humour e l’autenticità delle protagoniste dona luce e inaspettata leggerezza a uno scenario che riflette i tempi bui che l’Italia sta affrontando. La rassegna prosegue con “La scomparsa di mia madre” (11 novembre): un ritratto che il regista Beniamino Barrese fa di sua madre, l’ex modella iconica degli anni ’60 Benedetta Barzini, desiderosa di lasciare tutto e scomparire. Il 18 verrà proiettato “Sicherheit 123”, una riflessione dei registi Julia Gutweniger e Florian Kofler, presenti in sala, sul rapporto tra tecnologia e natura e tra natura e uomo. “Searching Eva” (25 novembre) di Pia Hellenthal è invece una riflessione sull’espressione di sé e sull’intimità in tempi di social media.
A dicembre gli ultimi tre appuntamenti. In “Una Primavera” (2 dicembre) Valentina Primavera racconta la storia della propria madre, decisa a evadere dal carcere della violenza domestica. Con “Dicktatorship” (il 9) Gustav Hofer e Luca Ragazzi indagano in modo divertito sull’atteggiamento degli italiani verso l’immagine della mascolinità.
nfine “Die Götter von Molenbeek” (il 16) di Reetta Huhtanen porta lo spettatore in un quartiere multiculturale di Bruxelles dove alcuni bambini si pongono domande importanti sul senso della vita.

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