I bolzanini alla guida

Come si comportano i bolzanini nel traffico? Con il comandante dei vigili urbani Sergio Ronchetti diamo un’occhiata ai dati delle contravvenzioni del 2020, mettendo in evidenza i vizi e le virtù che caratterizzando i comportamenti degli abitanti del capoluogo.

// Di Luca Sticcotti

Negli ultimi dodici mesi la mobilità dei bolzanini è stata in parte modificata dalla pandemia. Nei periodi di lockdown più intenso la mole di traffico è diminuita, ma il calo molto significativo dell’uso dei mezzi pubblici ha portato sulla strada molti cittadini che fino a quel momento si erano mossi poco con i veicoli privati, a due come a quattro ruote. Lo stress e l’ansia collegati all’emergenza in qualche misura hanno anche accresciuto nervosismo e alcuni casi disattenzione e maleducazione da parte dei cittadini.


E certo non ha aiutato il sistema viario bolzanino, costantemente al limite da molti anni, come sappiamo.
Abbiamo quindi voluto cogliere l’occasione della pubblicazione dei dati sulle multe prese dai bolzanini nel corso 2020, per identificare assieme al comandante dei vigili urbani Sergio Ronchetti quali sono oggi gli aspetti più significativi della frizione tra le categorie (pedoni, ciclisti, motociclisti, automobilisti e autotrasportatori), cogliendo l’occasione per ribadire quali sono le motivazioni che stanno a monte delle norme più disattese.

Sergio Ronchetti

L’INTERVISTA
Qual è l’attuale situazione?
Statisticamente nel corso dell’ultimo le infrazioni sono un po’ calate, complice anche il Covid che ha modificato i comportamenti per quanto riguarda gli spostamenti. Un dato che risulta evidente e che tutto sommato mi stupisce molto, riguarda la disattenzione con cui i nostri concittadini affrontano i semafori rossi. Nell’ultimo anno abbiamo posizionato cinque telecamere ai semafori ed è sorprendente il numero di persone che passano col rosso, nonostante il fatto che il nostro sistema sia tale da non penalizzare anche i comportamenti non perfettamente regolari, come quello di chi passa con l’arancione (il codice della strada infatti prevederebbe in questo caso la stessa sanzione di chi passa con il rosso). Normalmente non sanzioniamo neppure chi passa e si ferma in mezzo all’incrocio, bloccando il traffico. La sanzione la comminiamo solo a chi passa deliberatamente e in maniera nettissima con il rosso e nel 2020 su 66.233 mila sanzioni ben 12.600 riguardano proprio questo tipo di non osservanza del codice della strada. Voglio precisare: questi sistemi li abbiamo posizionati per una questione di sicurezza, non certo per fare cassa. E la mia vera vittoria sarebbe quella di poter contare su un anno statistico caratterizzato da zero sanzioni. Per poter dire che la nostra prevenzione ha funzionato e i cittadini hanno fatto il loro dovere. Le telecamere le abbiamo posizionate in prossimità dei semafori più a rischio e dobbiamo anche dire che più di un ciclista è stato travolto a causa di chi passava con l’auto con il semaforo rosso. Molti quando ricevono la contravvenzione a casa vengono poi al comando a chiedere spiegazioni, ma poi quando vedono filmati e foto la loro unica reazione è quella di chiedere “dove si paga”. Si tratta di grave disattenzione, in sostanza.

Quali altre contravvenzioni sono particolarmente frequenti?
Il mancato rispetto dal ZTL (zona a traffico limitato) nel centro storico. Sono state ben 11.500, in realtà in calo anche queste rispetto al 2019 ma comunque tante, troppe. Un altro numero molto significativo è quello che riguarda le soste non regolari nei parcheggi a pagamento, rilevate dai nostri collaboratori di Seab, ben 10.800. Semafori rossi, ZTL e parcheggi irregolari costituiscono il grosso delle contravvenzioni, per quanto riguarda il resto personalmente tengo a concentrarmi soprattutto sulle contravvenzioni strettamente legate con il tema della sicurezza stradale, che a mio avviso sono quelle più importanti da segnalare.

Tipo?
L’uso del cellulare alla guida. Tutti sanno che è estremamente pericoloso. L’anno scorso abbiamo elevato 515 contravvenzioni in merito.

Com’è possibile che molti prendano ancora in mano il telefono mentre guidano? Ormai tutte le vetture in pratica sono fornite di viva-voce… E tutti gli smartphone oggi sono in grado di sincronizzarsi in automatico quando si sale sull’auto.
Ci sono persone che non ci pensano minimamente e che sono state fermate mentre avevano il telefono in mano e addirittura stavano scrivendo dei messaggi. Una cosa davvero incredibile. Così come anche i 376 casi rilevati nel 202 di mancato utilizzo delle cinture di sicurezza.

Dovremmo essere utenti della strada più responsabili e consapevoli,
non distraendoci e muovendoci con prudenza rispettando
gli altri

Ecco, in merito forse possiamo fare un po’ di chiarezza. Vanno allacciate anche sui sedili posteriori delle auto?
Abbiamo contestato soprattutto il mancato utilizzo delle cinture alla guida e nell’altra seduta davanti, quindi si tratta di una situazione lampante. Anche se, chiariamo il concetto, la cintura va allacciata anche dietro. Particolarmente inquietante è poi quando ci si accorge, e purtroppo succede, che si sono bambini che saltellano nell’auto senza essere assicurati sugli appositi seggiolini. Gli irresponsabili in questo senso sono pochi ma ci sono ancora, ahimè. Non si rendono conto di quello che fanno e anche loro dovrebbero vedere quei filmati molto istruttivi che dimostrano cosa può succedere in casi di incidente a questi poveri bambini che si è scelto di non legare. La nostra statistica poi parla di ben 534 verbali per superamento dei limiti di velocità…

Anche qui: qual è il limite di velocità in città? 50? 40? 30? A noi risulta evidente che a Bolzano sono in molti che a tutt’oggi e a tratti si muovono a velocità senz’altro superiori. Per quello che sappiamo in città il limite è di 40 kmh ma ci sono vie in cui il limite scende a 30, mentre c’è qualche eccezione con il limite che arriva fino a 50 kmh o 70 kmh solo nelle strade a grande scorrimento nella periferia della città.
Sì. E tenga presente che noi non diamo multe se uno viaggia a 35 invece che a 30 oppure a 45 invece che a 40. Ci sono anche casi eclatanti: mi viene in mente una gentile signora che un mese scendeva da Rencio a 90 all’ora e che ci ha detto candidamente “non me ne ero accorta”. Se percorriamo l’intero Viale Druso a 60 kmh invece che a 40 quanto guadagniamo? 45 secondi? Ci cambia la vita e ne vale veramente la pena?

Un caso specifico: i motocicli e i ciclomotori. Si muovono nel traffico con un tale “disinvoltura” che fa pensare che per loro il codice della strada valga solo… “in parte”.
Sono licenze che si prendono da soli. Si muovono con maggiore agilità sulla sede stradale ma certe volte effettuano delle manovre che non sono accettabili. Se ad esempio in caso di semaforo rosso superano tre auto e poi magari vanno sull’altra corsia piazzandosi davanti effettuano una manovra estremamente pericolosa, che tra l’altro comporta il ritiro della patente. Non mi piace demonizzare una categoria, rispetto alle altre. A Bolzano i motociclisti ce l’hanno con gli automobilisti, gli automobilisti ce l’hanno con i ciclisti, mentre i ciclisti ce l’hanno con i pedoni. In realtà in ogni categoria si notano di più i 10 che si comportano male rispetto ai 90 che invece rispettano le regole. Quando siamo utenti della strada ci portiamo dietro una responsabilità che magari spesso ci dimentichiamo. Dovremmo essere più consapevoli di quello che stiamo facendo e come lo stiamo facendo, senza distrarci e rispettando gli altri con prudenza.

Le norme principali in una rubrica

A partire dal prossimo numero il nostro dialogo con il comandante dei vigili urbani proseguirà man mano, numero per numero, prendendo in considerazione gli articoli del codice della strada che risultano particolarmente oscuri (o antipatici) a tutti coloro che circolano per le strade del capoluogo, siano essi pedoni o conduttori di cicli, motocicli o autoveicoli.
Parleremo delle frecce auto, spiegando come e quando vanno utilizzate correttamente. E torneremo sulla questione degli attraversamenti pedonali, ribadendo quali sono le “regole” d’ingaggio tra pedoni e automobilisti. Non mancheremo di parlare di diritti (e doveri) dei ciclisti e delle norme relative alle piste ciclabili, senza dimenticare i monopattini che da qualche mese sfrecciano per la città, spesso in maniera piutosto anarchica.
Toccheremo dunque soprattutto i principali tasti dolenti del galateo nel traffico, soprattutto mai dimenticando di ribadire il motivo per cui ogni norma è stata inserita nel codice.
Non mancate all’appuntamento!

In foto principale: Via Galilei, uno degli snodi più trafficati del capoluogo

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