In questa edizione pubblichiamo alcune foto storiche, in parte inedite, di uno dei palazzi più noti di Bolzano, oggi sede del Centro culturale Trevi, all’angolo tra via Cappuccini e via Marconi. Dobbiamo questi reperti alla signora Trude Degasperi, che proprio in quell’edificio aiutava il marito Friedrich Otto nella gestione di una ditta di vendita all’ingrosso di carta e imballaggi. L’interessante racconto della signora Trude consente di ricostruire come si svolgevano nel secolo scorso la produzione e la distribuzione in uno specifico settore del commercio altoatesino.
// Di Till Antonio Mola
La ditta Tschoner ebbe la sua prima sede in quelli che oggi sono i locali della Biblioteca Provinciale italiana Claudia Augusta (a fianco del Centro culturale Trevi), prima di trasferirsi nel 1971 in via Piani d’Isarco. La ditta Tschoner nel 2021 avrebbe compiuto 100 anni, se non fosse stata costretta a chiudere qualche anno fa a causa della morte del titolare.
La storia della ditta Tschoner inizia nell’immediato dopoguerra: lo spostamento della frontiera al Brennero dopo la Grande Guerra lascia infatti di colpo molti clienti sudtirolesi senza fornitore di carta e di imballaggi.
Trude Degasperi: “Deve immaginarsi che all’epoca la carta veniva usata per avvolgere ogni singola mela, oltre che per foderare le cassette di frutta. Considerato che da sempre la coltivazione delle mele ed il loro commercio sono un ramo economico importante per la nostra zona, si trattava di dare in tempi rapidi una risposta a questa domanda. Fu per questo motivo che nel 1921 a Bolzano venne fondata la ditta Tschoner, come filiale della ditta “Othmar Tschoner” di Innsbruck, anche se ben presto la ditta bolzanina si rese indipendente dalla casa madre. Risale a quel periodo la foto del carro con i cavalli… La carta di imballaggio veniva consegnata così.”
“Di quell’epoca rimane un registro con delle annotazioni riconducibili al signor Johann Degasperi Senior, mio suocero, che è stato direttore nonché socio della ditta dal primo giorno e per 47 anni, traghettandola, grazie alle sue doti imprenditoriali, ben oltre la Seconda Guerra Mondiale.”
“Era una persona molto precisa che, nonostante i 21 dipendenti, svolgeva gran parte del lavoro di gestione in prima persona. è stato un uomo molto responsabile, che si prendeva particolarmente cura dei suoi dipendenti. Ricordo un aneddoto, di lui che, durante uno dei duri periodi di crisi, mandò qualcuno in Val Pusteria, alla Saatbaugenossenschaft, la cooperativa produttori sementi di Brunico, a comprare patate da regalare ai suoi dipendenti.Tra le foto che conservo c’è anche un album fotografico, firmato da tutti i dipendenti, che documenta una gita aziendale nelle Dolomiti del 1948, per la quale mio suocero prese a noleggio un bus.”
Assistere i clienti che venivano a farsi consigliare ci dava grandi soddisfazioni.
E mio suocero si prendeva molta cura dei suoi dipendenti.
Le foto d’epoca, che qui pubblichiamo, documentano il lavoro dell’azienda. Particolarmente significative sono le foto degli esterni, in quanto facilmente paragonabili allo stato attuale del palazzo. La foto della platea del Cinema, trasformata in magazzino, risalgono verosimilmente al periodo dell’immediato dopoguerra, in cui a causa dei danni subiti dal palazzo per i bombardamenti, alcune sue parti erano inagibili.
Trude Degasperi: “Mio marito ed io siamo subentrati nei tardi anni ‘60. Purtroppo mio suocero morì solo sei mesi dopo il nostro matrimonio e noi abbiamo dovuto imparare il mestiere da zero.Dal dopoguerra in poi, la ditta ha dovuto rimanere flessibile. Se agli inizi vendevamo molto carta ed imballaggi per il settore ortofrutticolo, l’avvento delle grandi cassette in plastica ha decretato l’inizio della fine della carta in quel settore. Per sopravvivere, la ditta era obbligata ad adattarsi alle nuove esigenze. Il grossista ai tempi era importantissimo, i clienti si rivolgevano a noi e noi commissionavamo le forniture, parliamo di ordini da 500 chili alla volta. Ordinavamo moltissima carta personalizzata… Ricordo le forniture alla ditta Psenner che vendeva le bottiglie di grappa, avvolte in carta seta. Ed era la ditta Tschoner ad organizzare la realizzazione dei fogli con il marchio della distilleria.
Ma il grossista era importante anche perché aveva tutto già disponibile in magazzino, senza tempi di attesa. Ormai questo servizio lo offrono in pochissimi. Oggi ti rivolgi al produttore, ordini e aspetti.
Il nostro servizio consisteva nell’avere una variegata offerta di carta ed imballaggi in deposito. Se arrivava un cliente con un ordine di, faccio un esempio, 400 fogli in formato DIN A4, c’era il magazziniere, un tipo estremamente preciso, che andava alla macchina (taglierina) a tagliarli sul momento. I formati venivano realizzati in ditta. Pensi al materiale da imballaggio. Se un cliente aveva bisogno di un rotolo da 200 metri di carta pluriball, il materiale con le bolle d’aria paracolpi, venivi da noi, in quanto non c’era nessuna fabbrica che ti forniva una quantità così irrisoria. Sì, forse le potevi ordinare da Amonn o all’Athesia. Oppure dalla ditta Canins, la nostra vera concorrente, il cui titolare, pensi, cominciò da apprendista da noi negli anni ’40.”
Qual è stata la Sua esperienza personale in ditta?
“Ero più portata io nel commerciale, era una attività che mi piaceva, mentre mio marito si occupava più delle pubbliche relazioni. Assistere i clienti che venivano in ditta a farsi consigliare ci dava grandi soddisfazioni. La consulenza è un aspetto del lavoro che solo recentemente sta tornando in auge, e che fino a poco tempo fa rischiava di sparire, da tanto che veniva trascurato.”
Fotoservizio: Archivio Trdue Degasperi