“L’arte non può cambiare il mondo, ma può fornire gli strumenti alle persone per saperlo interpretare e leggere”. Parola di Jacopo Ceccarelli, in arte 2501 (venticinque-zerouno), street artist di caratura internazionale – le cui mostre sono visitabili a Los Angeles, Miami, San Paolo, Milano, Roma, Detroit, Chicago e New York -, giunto per la prima volta a Bolzano per lavorare ad un murales sulle pareti che dividono il cortile dalla sottostazione elettrica della sede di Alperia nel quartiere Oltrisarco. Un muro è diventato tela per il suo pennello, 300 metri quadrati di superfice che sono stati riempiti con linee e volumi bianchi e neri che sembrano rincorrersi: una rappresentazione visiva dei campi magnetici e acustici, ma anche di fenomeni naturali in movimento. L’opera di Ceccarelli presenta elementi che si intrecciano in un susseguirsi di frames che compongono una cornice dentro la quale si svolge una narrazione che cambia da sguardo a sguardo. “Come in tutte le mie opere, anche in questo caso sono partito da un’idea di improvvisazione, dipingo in freestyle. Cerco di farmi influenzare dalla località che mi sta intorno, dall’architettura e dagli elementi che possono essere trasportati dentro il murales”, racconta Ceccarelli, che ha impiegato circa due settimane, a partire dal 5 luglio, per completare l’opera.
Ceccarelli ha iniziato a dipingere graffiti già a 14 anni e ha sviluppato uno stile artistico che si ispira alla street art sudamericana. Oggi è considerato uno degli artisti più interessanti a livello mondiale, e punta molto sulla gestualità e sul movimento della sua mano in superfice utilizzando anche una strumentazione particolare come pennelli su misura per le sue creazioni. “Io l’arte la intendo anche come una cura personale: attraverso determinate pratiche è possibile conoscersi meglio e capire quello che ci sta intorno – prosegue l’artista -. In questo senso l’urban art svolge un ruolo di prim’ordine. Il primo passo per raggiungere una pace mondiale e con l’ambiente deve essere far trovare una pace interiore in tutte le persone. E l’arte può indicare la via per riuscirci”.
Autore: Alexander Ginestous