Da quarant’anni dalla parte dei ragazzi

Era il 1983, quando un gruppo di persone tentò di mettere in piedi un servizio a favore dei giovani: Walter Visintainer, sacerdote a Laives, in sintesi, ricorda così l’esordio dello jugenddienst Unterland o gruppo giovani della Bassa Atesina, di cui è stato anche presidente circa quindici anni fa. “Inizialmente venne pensato come servizio della chiesa, ma non c’erano i mezzi per finanziare queste attività Sono stati dunque una decina di giovani a sedersi ad un tavolo per portare avanti le prime riflessioni e accordarsi poi con i sacerdoti”.

Don Visintainer racconta che inizialmente si trattava di un servizio per i giovani di lingua tedesca con una forte inclinazione ecclesiastica. “Poi, con il tempo, sono state avviate collaborazioni con altri enti nell’ambito dei giovani, come i centri giovanili a Egna e Cortaccia”. E poi l’apertura del gruppo anche ai giovani di lingua italiana. “È un arricchimento: avere una realtà bilingue è utile per tutti”.
“In generale sosteniamo le associazioni che vogliono mettersi in gioco – afferma l’attuale direttore Michael Nussbaumer -. Abbiamo un grande magazzino con giochi e attrezzature a disposizione gratuita per tutte le associazioni, i contributi che riceviamo li mettiamo a disposizione della comunità in questo modo. Organizziamo anche sale giovanili nei comuni di Montagna, Aldino e Termeno, dove abbiamo dei collaboratori che aprono le sale e creano rete anche con quelle associazioni che sostegno i giovani in difficoltà, coprendo varie tematiche sociali”.
Insomma, all’inizio lo Jugenddienst Unterland è partito per svolgere un lavoro per lo più religioso; poi, mantenendo gli stessi principi delle origini, si è evoluto secondo i tempi moderni e in una direzione più professionalizzata. “Durante l’anno – prosegue il direttore – facciamo anche dei progetti con le scuole medie di lingua tedesca e di lingua italiana. Proponiamo degli workshop e inoltre ci occupiamo della gestione di conflitti nelle classi, aprendo degli spazi ascolto”.
Il tutto in collaborazione con le associazioni della Bassa Atesina e con i Centri giovanili sparsi sul territorio. “Ci scambiamo idee, pareri e consigli. Inoltre svolgiamo l’attività di consulenza per le famiglie: forniamo loro i contatti degli esperti a cui rivolgersi in caso di problematiche importanti”, aggiunge Nussbaumer.
Per quanto riguarda il futuro la presidente, Lea Casal, è molto ottimista. “Sono stata chiamata tre anni fa, ma fin da piccola ho sempre partecipato alle attività, quindi comprendendo e vivendo l’importanza di quello che si può fare. Apprezzo molto chi fa questo lavoro con motivazione; il mondo oggi cambia moltissimo, e quindi è ancora più importante il sostegno in situazioni in cui ci sono delle problematiche. L’idea è dunque continuare con la nostra normale attività di sostegno, cercando anche un po’ di ridurla: in questi anni ci siamo ingranditi parecchio, e quindi serve fare qualche passetto indietro, anche per puntare su una maggiore qualità della nostra proposta”.

Daniele Bebber

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