Una scatola in cambio di un sorriso

La prima edizione meranese dell’iniziativa solidale “Scatole di Natale per i più bisognosi” ha avuto un grande successo ed è inutile descrivere la gioia di bambini e bambine, uomini e donne che inaspettatamente hanno ricevuto un pacchetto da scartare come segno del Natale. L’ideatrice di tutto questo è una cittadina meranese: Deborah Polla, che attraverso il suo entusiasmo è riuscita a coinvolgere moltissimi meranesi. A descrivere meglio il progetto c’è Valentina Vizzi, la coordinatrice del centro giovani Tilt di Merano. 

Valentina Vizzi, in che cosa consiste questa generosa iniziativa?L’iniziativa esisteva già in altre regioni italiane, come Lombardia e Veneto, e consiste nel creare pacchi regalo per i più bisognosi, inserendo in una scatola di scarpe un indumento caldo, un passatempo, una dolcezza e un prodotto per la cura del corpo, il tutto accompagnato da un gentile biglietto d’auguri. 

Come si è realizzato a Merano il progetto?
Grazie alla generosità di una cittadina meranese, Deborah Polla, che un giorno ha condiviso un post sul suo profilo Facebook domandando ai suoi amici se avessero piacere di realizzare un’iniziativa simile. Dopo un ricco riscontro, si è rivolta a me e così insieme abbiamo valutato come poter organizzare la raccolta. Abbiamo condiviso la proposta con la rete dei centri giovani Youth Meran, che ha subito ben accolto l’iniziativa, mettendo a disposizione i propri centri giovani per la raccolta dei pacchi. 

Chi ha partecipato? 
L’iniziativa è stata accolta con grande generosità da cittadine e cittadini meranesi, famiglie, gruppi di amici, insegnanti, alcune classi delle scuole Deflorian, Galilei e le classi terze delle Negrelli, ma anche da gruppi sportivi come l’Asm Bike. È stato sorprendente: non ci aspettavamo una  partecipazione così numerosa!

Quante scatole siete riusciti a raccogliere?
In tutto siamo riusciti a raccogliere 216 pacchi: un successone!

A chi erano destinate le scatole?
Il giorno 24 dicembre grazie alla collaborazione di Caritas, Young Caritas e dei centri giovani, i pacchi sono stati raccolti e distribuiti alle famiglie ospiti presso casa Arnica, casa Sara, casa Ruben e presso il Centro Aiuto Vita.

Cosa vuol dire organizzare iniziative del genere soprattutto in un anno particolare come questo 2020 appena trascorso?
Significa ricordarsi degli altri, vuol dire partecipazione, impegno civile e comunità. Con questa iniziativa abbiamo voluto donare un sorriso a chi davvero non si aspetta più nulla e con esso anche una speranza di cambiamento. Il mondo potrebbe divenire un luogo migliore per molti, anche semplicemente attraverso piccolissimi gesti. Per far partire tutto questo è bastato un niente e ciò dimostra che ci può essere speranza per un futuro più solidale.

Autore: Chiara Caobelli