Goethe in viaggio tra Bolzano e Trento

Il 10 settembre 1786, di buon mattino, una carrozza con a bordo un illustre sconosciuto parte da una via del centro di Bolzano (che oggi porta il suo nome) diretta verso Trento. Il 37enne, si fa chiamare Philipp Möller, ma in patria è già molto conosciuto e sarà ricordato come “uno dei più grandi letterati tedeschi e l’ultimo uomo universale a camminare sulla terra”.
Si tratta, ovviamente, di Johann Wolfgang von Goethe, autore de “I dolori del giovane Werther” e dei famosissimi versi “Conosci il paese dove fioriscono i limoni? / Nel verde fogliame splendono arance d’oro / Un vento lieve spira dal cielo azzurro / Tranquillo è il mirto, sereno l’alloro / Lo conosci tu? / Laggiù, laggiù / Vorrei con te, o mio amato, andare!”.
Raggiunge Laives sullo stretto e polveroso stradone che oggi conosciamo come ss. 12. Scrive nel suo diario: “Da Bolzano verso Trento si prosegue per nove miglia lungo una valle fertilissima.” Nelle righe seguenti descrive ciò che vede lungo il percorso e ci permette di conoscere, attraverso i suoi occhi, il paesaggio e l’atmosfera dell’epoca.
Lo stupore che lo coglie è grande, perché è proprio qui che scopre quello che nella sua mente è il paese solare che tanto aveva sognato e amato. “Tutto ciò che in altura stenta a germogliare e crescere, qui mostra forza e vitalità, il sole brilla caldissimo e si confida nuovamente in Dio.”
Insomma, rimane incantato dalla bellezza del territorio, dal clima caldo e, soprattutto, dalle persone che incontra lungo la via, così diverse sia per aspetto sia per carattere da quelle del suo nord. “Una povera donna mi chiese di ospitare il suo bambino in carrozza poiché il terreno ardente gli bruciava i piedi. Le usai questa carità in nome del Supremo. Il bambino era vestito a puntino ma non mi fu possibile fargli pronunciare una sola parola…”
Attraversata Laives lungo le attuali vie D. Chiesa e Marconi, la carrozza raggiunge Bronzolo e inizia a seguire la valle dell’Adige fino a Trento. “L’Adige fluisce quieto e sinuoso. Il territorio è densamente coltivato, a volte sembra che le piante si soffochino a vicenda. Uva, mais, mele, pere, mele cotogne e noci crescono ovunque. I muri sono ricoperti di rampicanti, l’edera cresce rigogliosa sui tronchi degli alberi; le lucertole sgusciano tra le fessure, tutto ciò che si muove sul terreno ricorda un autentico dipinto. Le trecce curate delle donne, gli uomini a torso nudo o coperti di giacche leggere, i forti buoi che conducono verso casa, gli asini stracarichi, tutto forma un quadro vivacissimo.” Arriverà a Trento a sera inoltrata.

In foto principale: La chiesetta del Peterköfele sopra Laives

Autore: Reinhard Christanell

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