Nella primavera dell’anno 757 , papa Paolo I donò al convento bavarese di Tegernsee le reliquie del martire cristiano S.Quirino, morto a Roma il 25 marzo del 299. Custoditi da due alti dignitari i resti del corpo del santo vennero inviati tramite un carro che attraverserò tutta la Penisola. Giunti a Bolzano dopo un’estenuante viaggio, i due custodi, stremati, si fermarono sulla riva destra del greto del Talvera. I due, dopo essersi abbondantemente rifocillati, pare che avessero ecceduto e largamente apprezzato il vino bolzanino che era stato loro offerto. Si addormentarono e sprofondarono in un intenso sonno in cui sognarono il santo che stavano trasportando, rivedendo il suo martirio. Risvegliati, decisero che avrebbero edificato una chiesa in sua memoria. I bolzanini condivisero con entusiasmo tale scelta e qualche decennio dopo iniziò la costruzione dell’edificio religioso dedicato a S. Quirino. Si tratterà di una delle architetture più antiche del periodo altomedievale presenti in regione. Di dimensioni modeste, presentava forma circolare, come tanti altri esempi architettonici coevi. La muratura venne realizzata in blocchi di pietra, tratti dal Talvera, parzialmente squadrati. Come in tutte le costruzioni preromaniche, le superfici finestrate erano assai modeste. Al centro della costruzione era collocato un pilastro, appena abbozzato, che sorreggeva la copertura conica. Su di essa si trovava una piccola torretta, che fungeva da cella campanaria, nella quale erano collocate due campane. La chiesa, posta com’era sul greto del Talvera, subì una sorte analoga a quella del convento di S.Maria in Augia. Ancora raffigurata nella grande alluvione del 1541 (Copia acquarellata Museo Civico di Bolzano) e ancora presente nelle incisioni di Bolzano realizzate da L. Pfendter, in quelle successive dal 1645 non verrà più rappresentata.
Essa non scomparve, abbandonata, dopo l’ennesima alluvione, ma una volta rinforzati gli argini adiacenti, venne sfruttata per erigervi sopra il maso Gugler. Inglobata in esso, al numero 13 di viale Venezia, la si può ancora scorgere nella parte retrostante della costruzione agricola. Si possono ancora riscontrare parti della struttura circolare e una tortuosa scala di accesso che conduce al livello della preesistente architettura. Gelosemente custodita dalla famiglia Gugler per quattro secoli, non è attualmente visitabile. In realtà, il sottoscritto ha avuto l’occasione di poterla vedere e garantisce che questa antica bellezza è in grado di affascinare ancora.
In foto principale: A sinistra la chiesa di San Quirino in una mappa del 1607
Autore: Flavio Schimenti