Recentemente è uscito il nuovo EP della cantautrice bolzanina, che ha deciso di tornare alla sua madrelingua dopo le precedenti esperienze in lingua inglese con il progetto Carol Might Know. Il nuovo album di Anna Carol è prodotto dall’etichetta nazionale Nufabric Records e si intitola “Evoluzione”.
Ne abbiamo accennato brevemente quando lo scorso marzo è uscito il primo singolo tratto dal nuovo disco della cantautrice bolzanina. A breve distanza è stato messo in circolazione il disco intero, un EP di sei brani originali intitolato Evoluzione, e a fine maggio è stata la volta del secondo singolo, naturalmente in formato di video, intitolato “Com’è Fragile.”
Anna Carol, questo il nome d’arte con cui l’artista si presenta al pubblico con la nuova produzione, rispetto alle sue passate esperienze musicali, per questo disco ha deciso di tornare alla sua madrelingua, dopo aver usato prevalentemente l’inglese, sia ad inizio carriera nel campo delle cover che in seguito per i brani originali; un nome d’arte che è un voluto riferimento al nome del progetto Carol Might Know, con cui aveva realizzato un primo disco due anni fa.
“Il cambiamento di nome – ci racconta Anna – è in linea con l’evoluzione che c’è stata a livello musicale. Musicalmente, come autrice delle mie canzoni, sono nata all’estero, le mie prime canzoni le ho scritte quando stavo in Germania e poi ho continuato a Londra, e in quel momento mi sembrava che l’inglese fosse la lingua più idonea da utilizzare. Lo stesso vale per la denominazione Carol Might Know, dietro c’era il concetto che non fossi solo io ma che ci fosse una band con quel nome. Quando è uscito il primo EP con questo nome, stavo in Olanda e anche lì l’inglese era la lingua di riferimento. Ho cominciato a considerare l’idea di tornare all’italiano quando si è concretizzata la prospettiva di tornare a vivere qui”.
Per Anna, al momento del suo rientro in Italia, due cose sono state evidenti: la musica non era più solo quella dei talent, imperante quando se ne era andata, ma c’erano delle cose interessanti nel settore indie soul che l’hanno convinta che l’italiano si poteva usare. La seconda cosa era che i testi in inglese e il nome del gruppo, se in Olanda erano comprensibili da tutti, qui non risultavano così immediati, da qui il cambio di nome in Anna Carol, che, assicura, è quello definitivo.
“Un’altra cosa importante – prosegue la cantautrice – è il fatto che dopo l’esperienza con l’autoproduzione del primo EP, volevo affidarmi a qualcuno che mi seguisse a livello di produzione e questo è avvenuto per puro caso mentre promuovevo quel disco. Mi trovavo nelle Marche per un paio di concerti con la band e, al piano inferiore del posto in cui eravamo alloggiati, c’era uno studio di registrazione che abbiamo poi scoperto essere la base della Nufabric Records, che ha pubblicato ora Evoluzione. Avendo avuto occasione di conoscere i proprietari, avevo lasciato loro una copia di Carol Might Know, e da lì è partito tutto.”
In capo a un anno da quell’incontro fortuito, Anna si è ritrovata a registrare a Roma il nuovo disco, con alle spalle due produttori rodati (Emanuele Triglia e Alessandro Donadei) che avevano già lavorato con artisti che le piacevano, con la prospettiva di fare uscire il disco per la Nufabric: “Sono stati in grado di capire quello che volevo – dichiara Anna con soddisfazione – in quanto, da musicisti bravissimi quali sono, hanno saputo coniugare la loro esperienza nell’RnB e nell’indie soul col fatto che essendo una cantautrice per me era importante che venissero fuori ugualmente bene i contenuti dei testi. Nelle mie canzoni i contenuti prendono spunto talvolta dalla sfera personale, ma adesso sto anche scrivendo delle cose in cui emergono riferimenti a quella sociale. Passando dall’inglese all’italiano come lingua di scrittura ho dovuto fare una sorta di analisi di me stessa e quindi all’inizio la sfera personale era più coinvolta.”
Ovviamente con il blocco dei concerti legato all’emergenza sanitaria, il disco è uscito senza poter contare su una presentazione e su dei concerti d’appoggio, Anna dal canto suo, non trovando troppo interesse per i concerti online ha per ora pensato di fare un concerto in cortile, sotto casa, appena è stato possibile. La sua intenzione è però, quando si tornerà alla normalità, di scendere in campo con la sua band, di cui fanno parte la sua concittadina Anna Mongelli (che appare anche nel video di lancio del disco) e tre musicisti trentini, e suonare davanti ad un pubblico vero.
“A fine maggio – conclude Anna – è uscito il nuovo singolo, ‘Com’è Fragile’, con un video che ho realizzato a casa durante la quarantena, la canzone parla della fragilità intesa come vulnerabilità e quindi il contesto di realizzarlo tra le pareti domestiche ci stava: io ho fatto le riprese e poi con l’aiuto di un videomaker di Milano, che poi lo ha montato nel suo studio sfruttando effetti e videografica.”
Autore: Paolo Crazy Carnevale – musicofilo