Nascita e storia di Oltrisarco

Oltrisarco, in lingua tedesca Oberau, ha una storia antichissima e recente allo stesso tempo. Nell’attuale via Trento per secoli era presente la Porta Trento, via di accesso alla città per chi proveniva da Sud. Nella zona di ponte Loreto erano state collocate strutture ai margini della città, come il Lazzaretto gestito dall’Ordine Teutonico e altre strutture di servizio sotto il controllo dei Signori di Aslago, la cui residenza era la Niederhaus. Dall’alto il controllo della piana era dato dal castel Flavon/Haselberg. Il fondovalle essendo soggetto a diverse esondazioni dell’Isarco, almeno fino al consolidamento definitivo degli argini del XIX secolo, era scarsamente abitato e la strada da Nord a Sud, che partiva dalla chiesa di San Giacomo, passava sulle montagne a mezzacosta attraversando Aslago, Virgolo, Cardano e poi salendo sull’altipiano del Renon. La situazione cambiò drasticamente con le bonifiche e la realizzazione della ferrovia.
Nel 1859 venne realizzata la linea ferroviaria Verona-Bolzano e nel 1882 venne completata la bonifica della piana Atesina. Alla costruzione della ferrovia e alla bonifica parteciparono migliaia di maestranze, provenienti in gran parte dal Trentino e dalle zone limitrofe. Tali lavoratori poi resteranno in zona e Bolzano, avendo vietato l’immigrazione di italiani, concederà l’insediamento nell’allora Comune di Dodiciville, a cui Oltrisarco apparteneva. In poco meno di vent’anni, lungo l’attuale via Claudia Augusta, sorsero quindi centinaia di edifici e relative strutture di servizio. Le relative architetture varieranno dallo stile storicista, all’Ecclettismo, allo Jugendstil. In tal senso di grande pregio stilistico ad Oltrisarco troveranno collocazione la struttura del Tiro a segno del 1912, oggi sede delle Poste, in piazzetta Bersaglio; le Scuole Elementari Tambosi e la relativa Scuola Materna realizzata dall’architetto civico bolzanino Gustav Molte fra il 1911/12. Nel 1910 venne quindi progettata nel gusto Jugendstil la chiesa del S.S. Rosario, poi rivista nel 1920 nelle forme attuali e definitivamente inaugurata il 13 ottobre del 1935.

In foto principale: Il primo progetto della chiesa del S.S. Rosario

Autore: Flavio Schimenti

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