Ogni città di origine medievale, nei più dei casi, ha delle porte che cingevano l’antico nucleo urbano, e Merano non fa eccezione a tale assetto urbanistico.
Le porte a difesa della città, presidiate da truppe armate, la notte venivano a serrarsi. Durante il giorno esse si aprivano allo stupore di chi proveniva dagli altri centri minori, di questi poveri “villani” che udivano, forse per la prima volta, il vociare dei mercanti, dei vari venditori di spezie e di tessuti e del battere il ferro da parte dei maniscalchi.
Merano ha ancora tre di tali porte di accesso alla città: le porte Passiria, Bolzano e Venosta. A queste bisogna aggiungere anche la Porta Ultimo, demolita nel 1858 per allargare il tessuto urbano verso Corso della Libertà. Fra tutte queste, quella considerata la più importante è la Porta Passiria: dall’aspetto severo e arcigno, collegava Merano verso nord, verso i castelli di San Zeno e Tirolo, e in essa è ancora visibile il collegamento con la cinta muraria e tracce della serranda che ne chiudeva l’apertura. In corrispondenza aessa si apriva il ponte più antico della città con il corrispettivo sentiero verso la val Passiria.
Altra porta di notevole rilevanza, era la Venosta, attualmente adiacente al convento dei Cappuccini. Controllava l’ accesso della città da ovest e sotto di essa passavano le carovane dei mercanti veneziani e svevi che si recavano verso passo Resia. Merano su tali transiti godeva di particolari “privilegi imperiali” (dazi) su tali beni di passaggio. Menzionata dal 1290 è fra tutte quelle cittadine quella meno caratteristica, frutto di rimaneggiamenti del Diciasettesimo secolo.
Utilizzata per lungo tempo come prigione, su via delle Corse una lapide ricorda che Andreas Hofer il 28 gennaio 1810 fu interrogato dal generale francese Huard.
Fra quelle meglio conservate, si erge imponente Porta Bolzano: ha la forma tipica delle classiche porte cittadine altoatesine; come a Brunico, Bressanone o Glorenza su di essa sono impressi gli affreschi con gli stemmi della Casa d’Austria e un altorilievo tardogotico.
Merano a differenza di altre città, che hanno dovuto sacrificare il proprio storico tessuto urbano alla modernità, conserva queste perle caratteristiche che raccontano la sua storia.
In foto principale: (a sinistra) Porta Ultimo, demolita nel 1858,
(a destra) Porta Bolzano – copyright: ManfredK
Autore: Flavio Schimenti