Nella Canonica della chiesa di Maia Bassa, dedicata alla Vergine del Conforto, è nascosto un tesoro artistico e architettonico, forse sconosciuto ai più.
Si tratta della Sala di San Valentino realizzata nello stile del tardo barocco ad opera del pittore Josef Wengenmayr nell’anno 1756. A lui si devono anche gli affreschi della volta della parrocchiale di San Giorgio a Maia Alta e quelli della cappella di Castel Rubein. L’interno della canonica è interamente dipinto, non vi è alcun spazio ove lo sguardo si possa posare che ne sia privo. Si tratta di un “ theatrum sacrum”, come veniva chiamato in epoca barocca, uno spazio dove il soggetto, a carattere sacro, poteva essere rappresentato in forma quasi teatrale. Ecco quindi che l’artista si inventa un fondale scenografico su quattro lati, ricco di colonne dipinte, lesene, trabeazioni, ghirlande pendenti, medaglioni, riquadri, motivi floreali, mascheroni, vasi ricolmi di fiori ecc.
La sala, di forma rettangolare, ha un soffitto ribassato a carena di nave ed esso è in continuità pittorica con le strutture dipinte sottostanti.
I vari medaglioni presenti alle pareti raffigurano scene della vita di San Valentino, mentre al centro della sala, sulla volta affrescata, viene raffigurata “l’allegoria di san Valentino in gloria”. Anche qui il modello è lo sfondamento scenico, con la volta celeste dipinta alla maniera di Piero da Cortona e degli altri artisti del seicento e settecento. Alle pareti compaiono anche le allegorie della Fede e di Cristo con il simbolo del pellicano (secondo la tradizione popolare, esso si strappa la propria carne per dare da mangiare ai propri piccoli).
A completamento della sala il pavimento presenta un ricco motivo ligneo, con una stella poliedrica inserita all’interno di un ottagono (simbolo della perfezione e della Resurrezione).
La Canonica è un piccolo gioiello dell’arte e dell’architettura altoatesina presente a Merano, tutto da vedere e da gustare con lo sguardo.
In foto principale: ManfredK
Autore: Flavio Schimenti