L’albero per Carlo Maria Giulini

Parlando di targhe commemorative vanno ricordate quelle che si trovano sulla Collina dei Saggi, inaugurata al Parco Firmian il 17 marzo 2017. Il Comune ha piantato particolari alberi in omaggio a persone che hanno avuto profondi legami con la città; ogni albero, oltre alla targhetta con un numero, ha una targa con nome e cognome, data di nascita e morte, della persona da ricordare. Un esempio è l’albero n.73, dedicato a Carlo Maria Giulini, cittadino onorario dal 2002, sul quale diamo qualche notizia. Nato a Barletta il 9 maggio 1914, sin da bambino si interessò alla musica, dopo aver sentito suonare un violino da un musicista ambulante. Le prime esperienze musicali le fece a Bolzano, dove la famiglia si era trasferita dopo la guerra. Dopo la Musikschule e l’Istituto musicale Gioacchino Rossini, seguì i corsi del celebre violinista Remigio Principe. Trasferitosi a Roma nel 1930, studiò e si diplomò in viola. Suonando come viola di fila con celebri direttori e compositori, nacque l’interesse per la direzione. Dopo le esperienze in conservatori con un’orchestra di allievi e altre dirigendo formazioni studentesche, diplomatosi in composizione e perfezionatosi in direzione d’orchestra, fu la serata del 16 luglio 1944 al teatro Adriano di Roma a segnare l’inizio ufficiale della sua carriera. Dal 1945 al 1952 fu direttore dell’Orchestra Sinfonica della Rai di Milano, poi, fino al 1955, del Teatro alla Scala. Dal 1955 al 1958 debuttò negli USA con la Chicago Symphony Orchestra, che diresse anche dal 1969 al 1972. Nel 1958 diresse la Philarmonic Orchestra di Londra. Nel 1960 fu in Giappone. Nel 1978 sostituì Zubin Mehta alla Los Angeles Philarmonic Orchestra, dove rimase fino al 1984. Furono molti i concerti che dal 1977 al 1997 diresse alla Scala. Dal 1998 per problemi di salute abbandonò la direzione d’orchestra ma insegnò fino a poco prima della morte, avvenuta il 14 giugno 2005. Fu sepolto nella tomba di famiglia nel cimitero di Bolzano.

Autore: Leone Sticcotti

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