Originaria di Shangai (Bolzano), prima di quattro figli(e). In un’altra vita Donatella Trevisan avrebbe voluto osservare gli astri dall’alto di uno ziqqurat, ma in questa invece fa la traduttrice.
La cosa che mi piace di più di me stessa.
La capacità di sentirmi una con l’universo.
Il mio principale difetto.
La sbadataggine.
La volta in cui sono stata più felice.
In volo sulla giostra delle catene, al Prater di Vienna.
La volta in cui sono stata più infelice.
Tutte le volte che ho assistito a scene di sopraffazione.
Da bambina sognavo di diventare…
Astrofisica.
L’errore che non rifarei.
Giudicare in modo affrettato.
La persona che ammiro di più.
Marco Pannella.
Un libro da portare sull’isola deserta.
Invocazione all’Orsa Maggiore (poesie di Ingeborg Bachmann).
Il capriccio che non mi sono mai tolta.
Andare in deltaplano.
La mia occupazione preferita.
Guidare ascoltando musica, ballare tango.
Il paese dove vorrei vivere.
Mi sento cittadina del mondo.
Il colore che preferisco.
L’indaco.
Il fiore che amo.
Le rose thea.
Il mio piatto preferito.
Gnocchi di patate con salsa ai carciofi.
Il mio musicista preferito
Non uno, almeno dieci.
Il mio pittore preferito.
Se la giocano Dürer e Botticelli.
Non sopporto…
La mielosità.
La qualità che preferisco in un uomo e in una donna.
L’autenticità.
Dico bugie solo…
Se sono indispensabili.
La mia paura maggiore.
Le sabbie mobili.
Il giocattolo che ho amato di più.
Ho sempre amato i libri, fin da piccola.
La disgrazia più grande.
Perdere l’empatia.
L’oggetto a cui sono più legata.
Al momento, un piccolo astuccio di cuoio morbido giallo.
La massima stravaganza nella mia vita.
Essermi presentata travestita ad un esame universitario.
Mi sono sentita orgogliosa di me stessa quando…
Ho smesso di fumare (purtroppo da poco ho riiniziato).
Il mio motto.
“Anche nell’inverno più profondo si cela un’invincibile estate”.
Il mio primo ricordo…
Fiocchi di neve danzanti nell’aria.
Il mio più grande rimorso.
Non, je ne regrette rien.
Il mio più grande rimpianto.
Nessuno, I did it my way.
Dove mi vedo tra dieci anni.
In riva al mare.
Per un giorno vorrei essere…
Immateriale.
Se fossi un animale sarei…
Un fortunadrago.
L’ultima volta che ho pregato…
In senso classico, mai – altrimenti ogni giorno.