Il meranese Francesco Rosani è un insegnante trentatreenne appassionato di storia, biciclette e vecchie “ghost stories” britanniche. I viaggi – a piedi, in bici o in autostop – sono una delle sue ragioni di vita. Ambientalista convinto, fa parte attiva di un gruppo spontaneo nato sui social che organizza eventi per ripulire le vie della città dai rifiuti.
La cosa che mi piace di me.
La curiosità.
Il mio principale difetto.
L’irascibilità.
La volta che sono stato più felice.
Girovagando in autostop per la Bretagna.
La persona che ammiro.
Henry David Thoreau.
Un libro da portare su un’isola deserta.
“Papalagi: discorso del capo Tuiavii di Tiavea”.
La mia occupazione preferita.
Pedalare.
Il paese dove vorrei vivere.
In Danimarca (d’estate).
Il mio piatto preferito.
È quello che trovo pronto quando sono affamato.
Non sopporto…
La finta gentilezza e le chiacchiere vuote.
Per un giorno vorrei essere…
Un’aquila.
La mia paura maggiore.
La malattia.
Nel mio frigo non manca…
Il latte.
Se fossi un animale sarei…
Un orso.
Mi sono sentito orgoglioso quando…
Mi sono laureato in Austria.
Il mio motto.
“Non c’è rosa senza spine; ma ci sono parecchie spine senza rose“ (Schopenhauer).
Il capriccio che non mi sono mai tolto.
Un tatuaggio.
Il giocattolo che ho amato di più.
Il giardino di casa mia.
I miei artisti preferiti.
Il musicista Van de Sfroos, il pittore Turner, lo scrittore Fenoglio.
Il dono di natura che vorrei avere.
L’abilità nel disegno.
La qualità che preferisco in una donna…
La capacità di adattamento.
…e in un uomo.
Idem come sopra.
Dico bugie solo…
Cerco di evitare, ci vorrebbe troppa memoria per rimanere credibile.
Dove mi vedo fra dieci anni.
Sempre qui, con qualche capello in meno.
Il colore che preferisco…
Mi piacciono tutti, tranne il bianco.
L’ultima volta che ho perso la calma.
L’ho ritrovata poco dopo.
Da bambino sognavo…
Di diventare archeologo.
Un sogno nel cassetto ancora da realizzare.
Un anno in viaggio attorno al mondo.
Autrice: Francesca Morrone