In cammino: tra libertà, accoglienza e natura

Un cappello in testa per proteggersi dal sole, uno zaino in spalla e tanta voglia di camminare e di incontrare nuove persone. L’esperienza fatta da Tiziana Battisti e Sara Mangialardo – la prima, bolzanina, insegnante nelle scuole dell’infanzia; l’altra di Milano, ingegnere, che da ormai 4 anni vive in Alto Adige – nasce da una grande passione per la montagna e un forte desiderio di conoscere nuovi territori, in modo profondo e intenso. Una spinta che le ha portate a percorrere centinaia di chilometri a piedi.

Prima la via Francigena, da Siena a Roma, poi il sentiero di Carlo Magno, da Lovere a Ponte di Legno, e infine la Magna Via Francigena, da Palermo ad Agrigento.
Tiziana e Sara, le due “Panama Walkers” – così soprannominate dagli altri pellegrini lungo il percorso visto il particolare cappello bianco a testa larga che indossano in tutti i loro cammini – hanno deciso di affidarsi esclusivamente alle cartine geografiche e a una bussola per immergersi completamente nell’esperienza che avrebbero vissuto.
Una sfida che, nonostante le numerose zone incontrate non antropizzate e spesso desolate, sono riuscite a portare a termine appassionandosi sempre di più a questo genere di attività.
A loro abbiamo chiesto di raccontarci la loro ultima impresa, in vista di una prossima camminata.

Arrivo in piazza San Pietro: via Francigena da Siena a Roma

Il racconto

“Il cammino che ci ha permesso di attraversare l’entroterra siciliano è nato solo nel vicino 2017 grazie ad un gruppo di volontari chiamato ‘amici delle vie Francigene di Sicilia’. 
Il percorso – iniziano a raccontare le due ‘Panama Walkers’ –  coinvolge in modo particolare la popolazione del posto, sono molti quelli che fanno manutenzione e creano posti di ricezione per i pellegrini. La Sicilia ha una preziosa particolarità: qui è molto diffuso il sentimento di ospitalità da parte della gente, ne abbiamo avuto la prova lungo tutto il percorso; l’accoglienza siciliana è stata travolgente.
Gli incontri lungo la strada sono fugaci, si entra in una casa la sera e si riparte la mattina alle 5; sono incontri brevi ma intensi”.

Tiziana e Sara

La signora Silvana, i pastori e una reflex sempre con noi

“Il primo giorno siamo state ospitate da una signora, Silvana, che ci ha chiesto di aiutarla a raccogliere le verdure dal suo orto, successivamente ci ha offerto quella che sarebbe stata la nostra prima cena del cammino verso Agrigento… impossibile rifiutare! Prima di lasciarla ci ha voluto regalare dei piccoli portafortuna, da lei cuciti all’uncinetto, che abbiamo voluto attaccare sui nostri zaini.”
Un altro giorno – racconta Tiziana – alcuni pastori hanno munto le mucche solo per noi per poi regalarci il loro latte e dei formaggi. Due pastori umili che vedono passare tanti giovani come noi e, con questi, condividono tutto quello che hanno senza accettare nulla in cambio.”
Per documentare il viaggio, essendo entrambe amanti della fotografia, Tiziana e Sara hanno deciso di portare con loro una macchina fotografica con cui hanno potuto scattare le foto a questi splendidi paesaggi.

Incontro con i pastori, lungo la Magna via Francigena

La libertà dopo le restrizioni

“In questo viaggio ci abbiamo sperato fino in fondo e abbiamo trovato la ‘finestra’ giusta nel mese di agosto, fortunatamente non abbiamo subito nessuna restrizione, ed è stato un vero e proprio tuffo nella libertà, la stessa che avevamo dovuto tralasciare i mesi prima. I paesaggi che abbiamo potuto vedere sono completamente inaspettati: vi è un equilibrio tra roccia e prateria; sono paesaggi che ci hanno regalato bellissimi momenti dopo la lunga reclusione in casa.”

Vista sulla Piana degli Albanesi

Sconnesse

Per questo viaggio le due ragazze hanno deciso di non utilizzare né GPS né smartphone, portando comunque quest’ultimi con loro per realizzare dei video e utilizzarli in caso d’emergenza.
“Il fatto di non avere i GPS, ma esclusivamente le cartine e la bussola, ci ha obbligate a potenziare il nostro orientamento e i nostri 5 sensi. Le indicazioni sono comunque presenti grazie ai segnavia lungo tutto il percorso. La scelta di ‘scollegarci’ da internet è dovuta anche al fatto che i momenti come la sera sono un’occasione per parlare e confrontarsi con gli altri pellegrini e gli abitanti del posto” spiegano.

Partenza dalla cattedrale di Palermo

La condivisione sui social e il prossimo viaggio

Il mese successivo al viaggio, a settembre, Tiziana e sara hanno deciso di aprire un profilo Instagram (@lepanamawalkers) dove condividere con tutti i loro viaggi, che per ora ammontano a tre, entrando in contatto con la comunità di camminatori estesa su tutto il territorio nazionale.
“Tornate a casa abbiamo scelto di condividere sia le nostre schede tecniche, con i punti d’interesse e gli aspetti organizzativi, sia le immagini e gli episodi vissuti. Un vero e proprio storytelling postumo al viaggio accessibile a tutti, ricco di foto meno tecniche, ma più emozionali e suggestive.”

Arrivo alla cattedrale di Agrigento

Insomma, il vostro è stato un viaggio che vi ha fatto bene anche all’anima e ha rafforzato la vostra passione. Quale la prossima meta?
“Per quest’estate abbiamo programmato di percorrere l’Alta via delle Dolomiti n.1 – dal Lago di Braies a Belluno – tornando dove tutto è iniziato, la montagna, il luogo dove ci siamo conosciute.”

Autore: Andrea Dalla Serra

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