Per secoli nella piana del capoluogo, la città di Bolzano rappresentò solo una minima parte del territorio. Gran parte della conca infatti era raggruppata sotto la giurisdizione di Gries e Dodiciville. Ma cosa significa Dodiciville (Zwölfmalgreien in lingua tedesca) e dove si trovavano in origine queste “ville”?
Notoriamente il nucleo urbano di Bolzano risale al XIII secolo. Si trattava di un borgo prevalentemente mercantile, essendo costituito da una via lunga circa 350 metri sulla quale si affacciavano case strette e lunghe con la facciata sul porticato, profonde cantine, interni cortili aperti e locali magazzino per le merci.
Questa era ed è tutt’ora la via Portici. Così come non ha cambiato il proprio nome anche Piazza del Grano, Kornplatz, dove sorgeva il castello vescovile, chiamata così sin dal 1277, anno in cui il conte Mainardo II di Tirolo conquistò la città e ne abbatté le mura di cinta.
Ma da lì in poi il nucleo storico della città di Bolzano non ebbe modo di crescere molto, se non in prossimità delle vie di accesso alla città appunto (le attuali via Museo, via Bottai), tanto che la conca bolzanina fino agli inizi del XX Secolo contava tre comuni ben distinti: Bolzano, Gries e Dodiciville. Com’è noto questi ultimi due vennero inglobati nel comune di Bolzano rispettivamente solo nel 1911 e nel 1925.
A testimonianza dell’epoca precedente oggi restano i comuni catastali, e dalle mappe si evince che il Comune di Bolzano non rappresentava che una parte dell’attuale zona con il bollino verde per i parcheggi, compresa tra il cuneo dato dalla confluenza Talvera e Isarco da un lato e ricomprendendo tutto il nucleo commerciale storico fino all’odierna via Hofer. Basti pensare che la stazione ferroviaria all’epoca della sua costruzione nell’800 non si trovava sul suolo di Bolzano, ma di Dodiciville, che dei tre era decisamente il comune più esteso.
Oggi quando parliamo di Dodiciville pensiamo soprattutto al quartiere intorno a Piazza Dogana/ Zollstange (1), che di fatto però era solo una delle dodici originarie “Malgreien”.
L’originario comune di Dodiciville era infatti costituito da 12 centri rurali quasi tutti vitivinicoli, le Malgreien appunto, sparsi su uno spazio enorme che delimitava Bolzano da tre lati. Dai vigneti sui pendii di San Pietro (2) a sud di Castel Roncolo e sotto al maso “Peter Ploner“, il comune si estendeva alla base del Monte Tondo con la Malgrei di San Giovanni in Villa (3), che sorgeva intorno alla omonima chiesetta in stile tardo romanico con elementi gotici, fino a Rencio (4) che arrivava fino al Rivellone (il torrente in prossimità dell’odierno bivio per il Renon) e comprendeva anche l’attuale zona dei Piani.
Più a monte rispetto a Rencio facevano parte del comune di Dodiciville le frazioni costruite intorno alle chiesette Santa Maddalena (Prazöll) (5), e Santa Giustina (6), nonché la zona di Leitach (7), che grosso modo si trovava all’imbocco della Val d’Isarco, dove oggi sorge la centrale idroelettrica di Cardano.
Da lì il Comune di Dodiciville si estendeva anche in direzione Sud-Ovest, seguendo l’Isarco fino alla confluenza con l’Adige, comprendendo la Malgrei Isarco (Campiglio) (8) con la la suggestiva chiesetta trecentesca di San Martino, (quella che oggi è letteralmente compressa tra la statale del Brennero e l’autostrada), Campegno ed il Colle (9). Poi seguivano il Virgolo (10), la zona pedemontana di Aslago (11), ed infine Oltrisarco (San Giacomo) (12), che comprendeva anche la campagna in zona Agruzzo.
L’importanza delle zone vitivinicole intorno a Bolzano è documentata ed esaltata anche nella poesia riguardo alle Acht Bozner Seligkeiten, che potremmo tradurre come le otto virtù di Bolzano, i requisiti che il vero bolzanino doveva avere per essere considerato tale, e che erano una sorta di status symbol. Al secondo posto in questa lista spiccava il requisito di possedere, oltre che una casa sotto ai portici, anche una azienda vinicola a Leitach (o comunque in una delle 12 Malgreien o a Gries). L’importanza di Leitach per Bolzano è rappresentata anche dalla apposita porta della chiesa parrocchiale di Bolzano, che verso Est ha appunto il Leitacher Törl, il portoncino di Leitach.
Le altre virtù erano: possedere una casa estiva al Renon, avere una panca assegnata nella chiesa parrocchiale, una loggia a teatro, una tomba di famiglia sotto alle arcate del cimitero. Si doveva anche possedere tantissima biancheria ed ed essere sposati con una bolzanina oppure imparentati con una von Zallinger.
Nonostante la forte estensione territoriale, di cui troviamo conferma nelle mappe catastali, il comune di Dodiciville si sviluppò poco in termini di popolazione. La Malgrei “An der Zollstange”, di cui oggi resta la denominazione popolare “Piazza Dogana” si trovava a ridosso del centro di Bolzano e nel 1911, con la creazione del “Passaggiio Julius Perathoner” (ovvero la costruzione di un arco nella Casa Amonn), i due comuni si fusero e oggi per molti il termine Dodiciville non fa che identificare la zona compresa tra Via Piave e la stazione a valle della funivia del Renon.
Autore: Till Antonio Mola