Dove individuare la nuova casa per Ötzi?

Negli ultimi tempi si è parlato molto della possibile nuova collocazione del Museo Archeologico di Bolzano. Nel dibattito che si è aperto la riflessione razionale spesso ha lasciato spazio alla lotta di potere tra lobby, naturalmente rappresentate anche a livello politico, sia comunale che provinciale. Abbiamo pertando cercato di riportare il dibattitto ad un livello di oggettività, sentendo un comitato di cittadini che da tempo opera, relazionandosi con gli enti pubblici preposti a prendere le decisioni in merito alle grandi opere.

QuiBolzano ha contattato il laboratorio urbano Lab:bz, gruppo indipendente di cittadini che si adopera per uno sviluppo urbano sostenibile, per cercare di fare il punto attuale della situazione intorno al nuovo museo archeologico, che necessita di una nuova sede, più grande, in grado di ospitare, oltre alla mummia del Similaun, anche la mostra permanente della storia altoatesina dal paleolitico all’età carolingia. Per questo motivo la Provincia ha avviato un’ampia ricerca per individuare la migliore ubicazione museale possibile.


A fine giugno abbiamo letto che il Comune di Bolzano ha indicato la sua preferenza per il palazzo ex INA come nuova location del museo di Oetzi.
Vero, ma non dobbiamo dimenticare che il Comune non ha molta voce in capitolo. Il museo archeologico non è suo, ed i palazzi scelti (Palazzo INA ed ex Enel) non sono di sua proprietà. E Bolzano non ha competenza per i musei. La Provincia, che è proprietaria del Museo Archeologico, ha posto un quesito al Comune, in quanto la struttura si trova sul suo territorio ed un suo spostamento ha effetti sullo sviluppo comunale.

La Provincia a monte aveva commissionato uno studio alla ditta Sinloc , che è giunta a prendere in considerazione prima dieci possibili siti, ridotti poi a cinque: ex Enel, carcere di via Dante, ex INA, Virgolo, via Cassa di Risparmio. E formulando infine una specifica proposta: il palazzo ex Enel.
La Provincia ha fatto presentare lo studio in Comune per consentirne una valutazione corretta, ed il Comune si è espresso a favore dell’ex INA (ora occupato in parte dalla Biblioteca civica), anche se c’è chi si è espresso a favore dell’ex ENEL (entrambi i palazzi sono di proprietà di Tosolini). Ma in queste prese di posizione gioca un ruolo fondamentale l’accordo di coalizione. La SVP, in cambio dell’appoggio al sindaco Caramaschi, aveva fatto inserire nell’accordo di governo la permanenza del museo archeologico in centro storico. Non è tuttavia un mistero che in giunta comunale c’è anche chi vedrebbe di buon occhio il museo archeologico sul Virgolo. E la Signa, la società dell’imprenditore René Benko, che sta costruendo il nuovo centro commerciale Waltherpark, ha già iniziato una imponente campagna pubblicitaria online a favore del Virgolo, con tanto di rendering video in cui presenta la funivia che da Piazza Verdi porta direttamente alla sede del nuovo al museo archeologico , accanto al quale potrebbero trovare posto un auditorium da 1000 persone ed un ristorante gourmet con vista spettacolare su città e Sciliar…


Nel frattempo la Signa in una conferenza stampa ha contestato lo studio della Sinloc, che di fatto ha bocciato la soluzione del Virgolo, e la sensazione è che siamo ancora lontani da una decisione definitiva che spetta alla Provincia. Qual è la posizione di Lab:bz rispetto alla nuova collocazione del museo archeologico e rispetto alla soluzione sul Virgolo?
Per noi il museo dovrebbe essere un elemento di connessione tra citta storica e città nuova e quindi proponiamo una qualsiasi posizione tra ponte Talvera e Ponte Druso.
Riguardo al Virgolo: stiamo parlando di un’area tutelata da un punto di vista paesaggistico e fragile da un punto di vista geologico con la presenza di frane attive. Il trasferimento del museo sul Virgolo presupporrebbe anche una variazione di destinazione d’uso di quella zona. Il Virgolo dovrebbe invece secondo noi divenire una zona ricreativa ad uso turistico e della cittadinanza. Per questa soluzione esistono già due progetti di Rudi Benedikter e Stefano Novello (ItaliaNostra), di cui quello di Benedikter era già stato approvato dalla giunta comunale.
Se Ötzi e il suo museo venissero trasferiti sul Virgolo, potrebbero essere raggiunti solo con una funivia o un ripido sentiero a piedi. Inoltre la funivia non sarebbe un regalo dell’investitore ma sarebbe a carico di noi contribuenti altoatesini. Quindi un progetto costoso i cui vantaggi economici trovano dubbie ipotesi di ridistribuzione a vantaggio della collettività.

Autore: Till Antonio Mola

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