Risultati straordinari, conseguiti attraverso un lungo e faticoso percorso portato avanti con coraggio, umiltà, continuità e grande passione, anche se spesso senza poter fruire dei migliori supporti logistici e tecnici, e per di più dopo un anno e mezzo che è poco definire complicato a causa dell’emergenza pandemica.
Questo significano in sintesi le 40 medaglie olimpiche, conseguite dagli atleti italiani durante le Olimpiadi di Tokyo svoltesi tra la fine di luglio e l’inizio di agosto. Per due settimane i nostri olimpionici hanno conquistato le prime pagine di tutti i media, sulla scia di successi conseguiti anche in discipline dove gli atleti italiani avevano sempre fatto fatica a primeggiare. E i nostri atleti hanno avuto finalmente un’occasione, unica e irripetibile, per spiegare cosa li ha spinti a sacrificare per anni tempo libero, affetti, sonno e molto altro, per cercare di raggiungere il loro sogno da sempre: la medaglia olimpica. Nel descrivere il loro percorso tutti hanno auspicato che il loro esempio e i loro risultati possano invogliare le nuove generazioni, non tanto ad emularli quanto a sperimentare il fascino del misurarsi con sé stessi e con una disciplina sportiva, nella sana competizione con altri atleti nella difficile ma non impossibile realizzazione di un sogno. Particolarmente stupefacenti sono stati i racconti di come i nostri atleti durante la pandemia sono riusciti non solo a proseguire la loro preparazione ma a renderla addirittura vincente, tra l’altro dovendo fare i conti con una difficile riprogrammazione fisica legata al rinvio dei giochi olimpici di un anno. Quasi tutti giovani universitari, diversi anche non professionisti e la maggior parte componenti dei gruppi sportivi militari, gli atleti azzurri hanno dimostrato a tutti i loro connazionali (e non solo) quanto sia importante porsi obiettivi, riorganizzarsi, trovare un modo per superare ogni difficoltà.
L’auspicio ora è che il clamoroso risultato delle Olimpiadi 2020 possa essere un volano per tutti e nello stesso tempo un’opportunità per rilanciare l’importanza dello sport di base nelle politiche nazionali del settore. Mai come oggi abbiamo bisogno di alimentare in modo permanente i sogni, specie quelli dei nostri giovani.
Autore: Luca Sticcotti – Direttore del giornale