La passione per lo studio, l’applicazione concreta di una propria conoscenza che si presta alla risoluzione dei problemi nel modo più efficace possibile e anche una buona dose di buona volontà, hanno portato la bolzanina Laura Acinapura a vincere la medaglia d’oro alle Olimpiadi nazionali di Informatica.
L’informatica nella vita quotidiana
“Ho iniziato il mio percorso nell’indirizzo tradizionale del Liceo Scientifico Torricelli, un indirizzo che, avendo il latino ma non l’informatica, mi è sembrato quasi più classico/umanistico che scientifico. Negli stessi anni, tramite un gruppo di amici, sono venuta a conoscenza dell’esistenza delle Olimpiadi di Informatica – ci racconta Acinapura – e ho trovato diversi problemi che mi affascinavano.”
Di quali problemi si trattava e, successivamente, quali di questi si è vista sottoporre durante le gare, Laura lo chiarisce immediatamente con un linguaggio accessibile ai non addetti ai lavori, ma sempre preciso: “quando ci si immagina un problema di informatica non si deve pensare a qualcosa che sia collegato alla tecnologia. Quelli che dobbiamo risolvere sono problemi di vita comune, come ad esempio spostarsi da una città all’altra in un modo razionale, utilizzando la strada più rapida. Sembra un problema informatico? No, eppure è proprio l’informatica che, attraverso gli algoritmi, risolve questo genere di problemi. Insomma, dobbiamo massimizzare i nostri risultati.”
Inizialmente il Liceo di Laura non partecipava a questo genere di competizioni. “Ho deciso, quindi, di proporre alla mia scuola di prenderne parte e – prosegue – insieme ad altri 2 studenti ho svolto prima le fasi regionali, passando a quelle nazionali per poi vincere la medaglia di bronzo.”
La medaglia d’oro
“Essendomi qualificata quell’anno, nel 2021 sono potuta passare direttamente alle fasi nazionali, tenute a novembre. Il risultato è stato assolutamente positivo: ho ottenuto la medaglia d’oro, che viene data solo ai migliori 13 su 158 partecipanti”, spiega Laura. Interessante è vedere anche il numero di ragazze: lei l’unica in Italia con l’oro, e tra tutti solo 13 femmine, una partecipazione che non è mai stata così alta, ma il numero rimane lo stesso basso…
Poche ragazze? “Diamo più opportunità”
“Per me l’informatica è stata da sempre un’estensione della matematica, un campo del ‘problem solving’, un aspetto teorico più che pratico che, come dicevo prima, non riguarda l’utilizzo dei computer.” E sul basso numero delle ragazze interessate all’informatica, Laura aggiunge: “Si vedono poche ragazze in questo ambito, quindi è difficile che qualcuna sia invogliata ad affacciarsi a questo mondo. Poi l’assenza di opportunità non è sicuramente d’aiuto e, nell’immaginario collettivo, è un’attività tipicamente maschile: bisogna cambiare.”
Pensando al futuro…
“Adesso posso avere la possibilità di andare alle gare internazionali, la vera sfida Olimpica. E, anche se la passione per scrivere codice rimarrà, non voglio andare a studiare informatica, quanto invece fisica, probabilmente all’ETH di Zurigo”, ha concluso Acinapura.
Autore: Andrea Dalla Serra