Nato nel 1996 alle scuole Manzoni di Bolzano, il coro negli anni ha duettato con artisti nazionali come Fabio Concato e Antonella Ruggiero. Diretto dall’insegnante Eufemia Femia ha formato tanti ragazzi in campo musicale e non solo, apprestandosi ora a festeggiare l’anniversario con un grande concerto che si terrà martedì 31 maggio alle ore 20 presso il Teatro Comunale di Bolzano.
Il coro DoReMix della scuola elementare Alessandro Manzoni di Bolzano compie un quarto di secolo. Si tratta di un traguardo davvero importante per il coro di bambini più importante della città di Bolzano e che verrà festeggiato a dovere con un concerto speciale in cui non mancheranno grandi sorprese.
In tutti questi anni sono stati davvero tanti i bambini che sono entrati a far parte del coro e che si sono avvicinati e innamorati del mondo della musica, abbracciando i generi più disparati ed esibendosi al fianco di personalità famose del calibro di Antonella Ruggiero, Fabio Concato e Matthew Lee, solo per citarne alcuni. è un coro che si è fatto conoscere e apprezzare nel corso degli anni, diventando una piccola fucina di talenti.
A guidare i bambini in tutte le attività dal lontano 1996 c’è la direttrice Eufemia Femia, insegnante di italiano e matematica e grande appassionata di canto, che ha raccolto la sfida di far avvicinare i bambini a questo mondo, condividendola con il suo ‘braccio destro’ Stefano Soligo, insegnante alla Scuola di Musica Vivaldi di Bolzano.
Ci siamo fatti raccontare proprio dalla direttrice la storia, e non solo, del coro che oggi conta oltre 60 bambini al suo interno.
Da dove nasce il coro DoReMix?
Il coro è stato fondato nel novembre del 1996 per volere dalla dirigente scolastica dell’epoca, Mirca Passarella, intenzionata ad averne uno per rappresentare la scuola durante le manifestazioni. È nato come un corso di educazione al canto per gli alunni delle elementari fino ai 10 anni, e solo qualche anno fa è stato esteso ai bambini delle scuole medie Foscolo. Conoscendo la mia grande passione per la musica, Passarella decise di affidarmi il compito di dirigerlo. All’inizio non ero tanto convinta, ma poi dopo un primo periodo di incertezza mi sono subito ricreduta.
Cosa ricorda di quei primi anni d’attività?
All’inizio il mio approccio era molto timido. Ero un po’ intimorita perché non conoscevo ancora il feedback che avrei ricevuto dai bambini, non pensavo potesse diventare un’iniziativa così di successo tra di loro. All’inizio cantavamo le canzoni dello Zecchino d’Oro con i 18 bambini che componevano il primo coro. Eravamo davvero alle prime armi, e sono stati tanti i consigli e gli aiuti ricevuti da Alberto Bissoli, il primo musicista che mi ha seguito in questa esperienza, dal maestro Steven Lloyd e dalla collega Lucia Targa. Ricordo che il primo concerto lo organizzammo nell’atrio della scuola con pochi presenti. Passo dopo passo però poi abbiamo affinato la nostra esperienza e grazie ad una forte rete di contatti abbiamo fatto conoscere la nostra realtà anche ad altri cori, orchestre e musicisti.
A proposito di conoscenze: negli anni avete collaborato con nomi davvero importanti…
Durante i primi dieci anni del coro abbiamo sempre duettato con un’ospite altoatesino, nei nostri concerti, tra cui il compianto cantante country George McAnthony. Con il passare del tempo però ci siamo allargati portando a Bolzano artisti come Walter Savelli (il pianista di Claudio Baglioni). Il decennale lo abbiamo addirittura festeggiato con Fabio Concato e fu una giornata indimenticabile. Negli anni successivi abbiamo ospitato anche Matthew Lee e il suo rock anni 60, e Antonella Ruggiero con cui sono state cantate le canzoni più belle della storia di Sanremo. L’ultimo concerto pre-pandemia lo abbiamo svolto con la Merano Pop Synphony Orchestra.
Come verrà festeggiato il venticinquesimo anniversario?
Al Teatro Comunale di Bolzano ospiteremo alcuni vecchi coristi, tra cui quattro cantanti soliste – Valentina Furegato, Tea Ducato, Chiara Bega e Alice Ravagnani – che hanno fatto della musica la loro grande passione. Ognuna di loro canterà due canzoni nel corso della serata, che è a ingresso gratuito e con offerta libera.
Qual è il segreto della longevità e dell’entusiasmo di questo coro?
Credo risieda nel far conoscere ai bambini un ampio repertorio di generi e canzoni che non annoiano mai. Facciamo adeguare i bambini al genere prediletto dall’ospite che si esibirà con noi. Questo permette loro di crearsi una forte cultura musicale. Sembra impensabile, ma si entusiasmano ad ascoltare anche le canzoni dei tempi dei loro nonni. A volte li sento canticchiare i testi di Claudio Villa o autori simili, durante la pausa. E ci sono anche ex coristi che mi raccontano di come gli siano rimaste dentro determinate canzoni. Vuol dire che abbiamo fatto davvero un buon lavoro…
Il coro è uno strumento formativo a tutti gli effetti?
Certamente sì. È un’attività tanto divertente quanto impegnativa. Le prove sono sempre molto intense, e a volte ci vediamo anche nel weekend. A ridosso dei concerti bisogna imparare i testi e saper gestire la tensione. È un’esperienza che forma i bambini anche in vista del passaggio alle scuole medie e superiori, perché permette loro di affrontare le nuove sfide con serietà e applicazione.
E dal punto di vista organizzativo come si coordina il tutto?
Serve avere un grosso supporto attorno. Io sono fortunata perché l’attuale dirigente scolastico Franco Lever crede molto nel progetto, così come i colleghi docenti che sono sempre molto disponibili e comprensibili con quello che è l’impegno musicale dei bambini. Attorno al coro c’è tanto affetto e questo ci dà una spinta in più.
Qual è stato il momento più bello di questi 25 anni?
Senza dubbio i festeggiamenti per il ventennale. In quell’occasione mi sono resa conto di quanto sia rimasta impressa l’esperienza del coro ai ragazzi cresciuti che sono venuti a trovarci. Solo in quel momento ho capito quello che abbiamo costruito negli anni. Molti ex alunni hanno continuato sulla strada della musica e questo mi ha riempito di orgoglio.
Autore: Alexander Ginestous