Jacopo Schiesaro vuole bene ai suoi cani: al primo che ha avuto, Blu, ha intitolato il suo disco uscito poche settimane fa, all’altro, Fanchi (come il genere musicale ma scritto all’italiana) si è ispirato per il suo nome d’arte quando ha deciso di debuttare come musicista qualche anno fa.
Blu, il nuovo album realizzato con la produzione e l’aiuto di Thomas Traversa, arriva dopo un primo EP in cui in cabina di regia sedeva Mattia Mariotti ed un secondo registrato dal vivo in casa durante la pandemia.
Blu è invece un disco fatto e finito, un album in cui l’autore fa i conti con i suoi scheletri nell’armadio, con un vissuto a volte ingombrante che nei lavori precedenti aveva solo fatto intuire.
“Il passaggio dalla produzione di Mattia a quella di Thomas – ci spiega Fanchi – è stato casuale: in realtà non è neppure partito dall’idea di fare un disco, lo è diventato in seconda battuta. Ci siamo conosciuti ed abbiamo scoperto di avere un feeling. Così abbiamo cominciato a lavorare sui brani di Blu, in modo molto naturale. La vera novità è che con Thomas abbiamo degli ascolti in comune, anzi alcune cose me le ha fatte conoscere lui e quindi sapeva già dove fare arrivare le canzoni”.
I brani di questo nuovo lavoro sono più arrangiati, senza mai però lasciare che gli arrangiamenti abbiano il sopravvento sulle parole che nelle canzoni di Fanchi sono determinanti e tutt’altro che trascurabili, vi sono brani come Stephen King (che in meno di due minuti sintetizza un vissuto da paura) e Pensieri (il brano d’apertura che suona come un magnifico singolo) che puntano su testi che arrivano dritti allo stomaco.
“Ho cercato di fare uscire Fanchi allo scoperto – racconta Thomas Traversa – tirandolo fuori dalla sua zona di comfort, col fatto che io mi sono occupato di creare i suoni dietro le canzoni, mentre lui ha avuto modo di concentrarsi maggiormente sulle parole e tirare fuori così quelle cose che nei lavori precedenti erano un po’ rimaste non dette del tutto, anche se erano intuibili”.
Nel disco, disponibile sulle abituali piattaforme, oltre alla voce di Fanchi e a tutti gli strumenti suonati da Thomas ci sono anche alcuni ospiti con cui Fanchi ha duettato o a cui ha affidato le sue parole, ad esempio nell’intro parlata ci sono Sir Chris e DJ Husk mentre nel brano conclusivo c’è la voce profonda di Salvatore Cutrì, ma altrove cantano lo stesso Traversa, Melissa Wattson e Meet me in Montauk, e ciascuno rappresenta un valore aggiunto che contribuisce al risultato finale.
“In base alla musica che mi arriva – conclude Fanchi – scrivo cose diverse. Thomas mi ha proposto della musica che mi piaceva talmente da stimolarmi nell’immergermi nel lavoro di composizione, dandomi la forza necessaria per raccontare delle cose molto introspettive, che probabilmente su una musica differente non avrei sicuramente scritto”.
Per il momento non è ancora stata fissata una data per la presentazione live del disco, ma da parte di Fanchi c’è tutta l’intenzione di pensarci, sicuramente con l’accompagnamento della Thomas Traversa Band.
Autore: Paolo Crazy Carnevale