Angelo Ippati, Thomas Maniacco e il poderoso progetto Owl Riddim

Il termine riddim è la base della musica giamaicana, che sia reggae, dub, reggaeton o ska. La parola – che è una storpiatura del termine anglosassone rhythm (ritmo, evidentemente) – dice tutto, fin dai tempi in cui la musica giamaicana ha cominciato a ritagliarsi un posto nel panorama internazionale grazie a piccole etichette come la Trojan, in seguito con l’interesse dimostrato da Chris Blackwell che a quella musica dedicò la propria label denominata Island.
Il ritmo era infatti alla base della struttura musicale di ogni brano, tanto che uno stesso riddim, veniva usato per molteplici brani.
Proprio questa forma musicale di origine giamaicana sta alla base del progetto realizzato dal musicista salentino (ma ormai di stanza da tempo nel capoluogo altoatesino) Angelo Ippati e dal bolzanino Thomas Maniacco. I due sono noti da tempo a chi segue la scena musicale di quassù, il primo è il sassofonista degli Skankin’ Drops, il secondo suona la tromba negli Shanti Powa: entrambi però sono sempre aperti a nuove avventure sonore.
“Owl Riddim – ci racconta Angelo Ippati – è un progetto nato durante le lunghe giornate in cui siamo stati forzati a restarcene a casa. Pensavo di provare a realizzare qualcosa di più orientato verso la cosiddetta scena sound system che è una delle forme musicali giamaicane più vicine a quello che può essere il set di un DJ. Un DJ col microfono però, non una cosa da band reggae. Mi è venuta fuori una bella base e uno dei primi pensieri è stato quello di coinvolgere Thomas per fargli scrivere un testo e cantarlo su questa base”.
In men che non si dica il progetto era partito, Thomas Maniacco, oltre a diventare Athomos, il cantante del primo brano del disco (sia sul lato A in versione classica, che sul lato B in versione dub) è diventato il socio musicale di questo Owl Riddim, così denominato in onore del gufo (owl in inglese) che Angelo vedeva ogni notte dalla finestra mentre lavorava alla base.
“Appena è stato possibile tornare a uscire di casa – è ora Thomas a parlare –, ci siamo ritrovati nello studio che ho ad Aica di Fiè con Florian Gamper e lì, un gruppo misto Skankin’ Drops e Shanti Powa ha registrato la base originale: Florian alla batteria, Angelo, Andreas Galante ed io ai fiati, Marco Pellin alle tastiere, Fabian Pichler alle chitarre. La versione del riddim del gufo cantata da me ha preso il nome di Lion Pow”.
A questo punto però, la tentazione di sentire come sarebbe stato il brano con altre voci ed altre parole è stata troppo forte, anche perché questa è appunto l’essenza di questa formula musicale, così Angelo ha spedito la base alla cantante africana, di base nei Paesi Bassi, Empress Black Omolo.
“Devo dire che quando mi sono messo a lavorare sul riddim – prosegue Ippati – ero stato proprio ispirato dal lavoro di questa importante protagonista del genere. Sono riuscito a contattarla e a spedirle la base strumentale, confessandole che mi sarebbe piaciuto molto collaborare con lei. Per tutta risposta dopo un po’ di tempo, Omolo mi ha rispedito il tutto con la sua versione, diventata nel frattempo Freedom Is A State Of Mind. È stato un onore grandissimo per me il fatto che abbia preso in considerazione il mio lavoro mandando il suo cantato con tutte le armonizzazioni”.
Il passo successivo è stato cercare un terzo interprete, trovato presto nella persona di un altro specialista, Galas, che avevo già avuto modo di incontrare in Salento, così l’ultima versione è diventata Zion Train. Per la seconda facciata del disco, un dodici pollici a 45 giri che può contare su una distribuzione a livello internazionale, Angelo e Thomas hanno chiamato in causa Michael Exodus che ha realizzato, rigorosamente dal vivo, le versioni dub dei tre brani.
Il primo brano, Lion Pow, era uscito nel 2021 in formato videosingolo su youtube (youtu.be/CbGV9HuLZvM), da allora il progetto continua ad evolversi. Ippati e Maniacco stanno già lavorando e pensando al seguito che Owl Riddim potrebbe avere, anche col coinvolgimento di ulteriori voci e testi per la base da cui tutto è partito.
Durante l’estate c’è già qualche presentazione nel Salento, ma in autunno è lecito attendersene una anche a Bolzano.

Autore: Paolo Crazy Carnevale

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