Equilibri

Mai come in questo periodo ci stiamo rendendo conto della necessità, per tutti, di trovare un nuovo bilanciamento tra le esigenze dei vari gruppi di interesse nella popolazione, tra i diritti e i doveri, tra lo sviluppo umano nelle sue più diverse forme e l’ecosistema. Siamo tutti consapevoli del fatto che alcuni processi sociali ed economici, finora considerati normali e fisiologici, hanno iniziato ad andare fuori controllo, suscitando una serie di importanti interrogativi. Rispetto a queste problematiche la nostra bella terra tra i monti risulta oggi essere tutt’altro che indenne. A certificarlo nei giorni scorsi è giunto uno studio dell’Università di Bolzano. Il messaggio è forte e chiaro: per la stragrande maggioranza degli altoatesini, ovvero l’87% del campione di intervistati, il turismo ha raggiunto il suo apice. Non solo: di questo 87% “solo” il 43,2% ritiene che di turismo ce ne sia già abbastanza, mentre il restante 43,8% pensa che il turismo dovrebbe invece addirittura diminuire.
Nelle rilevazioni lo studio non ha fatto distinzioni tra fondovalle e montagna, centro e periferia. È andato invece a sondare quello che “percepiscono” gli altoatesini, a prescindere dai dati socioeconomici più o meno aggiornati. Ma – come sappiamo – di fatto è quello che percepiscono i cittadini, a contare poi nelle scelte periodiche che si fanno in merito a coloro che sono rappresentativamente chiamati a governare questi processi. Le prossime elezioni provinciali di ottobre saranno dunque – in un modo o nell’altro e nonostante l’astensionismo – una lapidaria cartina di tornasole di questo comune sentire. Dal canto nostro non possiamo che aggiungere una riflessione che parte da una segnalazione che trovate in questo numero del giornale. Nel vicino Trentino al turismo in montagna e alla gestione dei suoi cambiamenti in atto ormai da diversi anni, viene dedicata una specifica manifestazione. Sull’altopiano della Paganella il “Mountain Future Festival” denota dunque una consapevolezza che diventa essa stessa spunto per uno sviluppo turistico, in una prospettiva che offre però una piattaforma di confronto, in cui tutti gli attori della montagna si scambiano idee insieme al pubblico, composto sia da ospiti che da residenti. Non mi sembra che finora in provincia di Bolzano sia dato molto spazio a momenti di confronto di questo tipo. Invece a mio avviso sarebbe proprio questo il momento di convocare gli stati generali del turismo, ai quali invitare tutte le categorie del territorio e i semplici cittadini. Questo giornale tradizionalmente com’è noto dedica pagine e pagine ai consigli per l’escursionismo in montagna dedicati proprio ai residenti. Siamo sicuri che anche loro vogliono essere coinvolti per dire la loro, fin da subito.

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