Bolzano ricorda il santo Freinademetz

Nella zona di Aslago esiste dal 1960 una Casa dei Missionari Verbiti, la Casa Freinademetz; si trova in via Ujöp Freinademetz, intitolata al missionario che dalla nativa Val Badia raggiunse la Cina, dove svolse finché visse la sua attività missionaria. Nato a Ojes in Val Badia il 15 aprile 1852, frequentato il Ginnasio a Bressanone, nel 1872 entrò nel seminario diocesano. Fu ordinato sacerdote il 15 luglio 1875 dal principe vescovo di Bressanone, Vinzenz Gasser; era l’anno di fondazione, da parte del sacerdote tedesco Arnold Janssen (1837-1909), della Società del Verbo Divino (SVD), la società dei Missionari Verbiti. Cooperatore alla cura d’anime dal 1875 al 1878 in Val Badia, il 28 febbraio 1878 Freinademetz chiese di essere ammesso alla Casa missionaria di Steyl (Tirolo). Arnold Janssen esaudì tale desiderio. Il 15 marzo fu inviato come primo Missionario Verbita in Cina, assieme al futuro vescovo J.B. Anzer. Dopo un periodo di inserimento, nella zona di Hong Kong, ambedue nel 1881 assunsero la missione nello Shantung meridionale, che a quel tempo contava 158 cristiani, e nella quale Freinademetz operò circa 30 anni. Dal 1900 al 1903 fu anche Superiore dei Missionari Verbiti della zona; fu per cinque volte Amministratore della Missione e dal 1904 al 1908 collaboratore del vescovo Henninghaus, successore di Anzer, deceduto il 24 novembre 1903. In Freinademetz ci fu un processo di profonda trasformazione interiore; il tirolese degli inizi fece posto a un Giuseppe Freinademetz genuinamente cinese; la sua fiorente opera fu interrotta nel 1889 dalla rivolta nazionalista dei Boxer; fu maltrattato e dovette fuggire. Ritornato alla missione nello Shantung, si impegnò sopratutto nel campo sociale e scolastico. Come Superiore del territorio missionario si consumò per i suoi amati cinesi, morendo per un’epidemia di tifo il 28 gennaio 1908.

Leone Sticcotti

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