Verso una Laives senza plastica

Non c’è voluto neanche troppo tempo: un colloquio, una richiesta formale, e poi la sigla sul protocollo d’intesa. È stato firmato nei giorni scorsi l’accordo di collaborazione fra il Comune di Laives e Plastic Free, che promuove iniziative di sensibilizzazione, di raccolta della plastica e dei rifiuti non pericolosi. “Era quasi un atto dovuto, visto che Laives sta divendando sempre più sensibile al tema dell’ecologia”, spiega Ornella Libardoni, referente di Plastic Free per Laives, Bronzolo e Vadena.

// Di Luca Masiello

La firma al protocollo d’intesa fra l’amministrazione comunale laivesotta e l’associazione Plastic free è stata apposta qualche giorno fa dal sindaco Christian Bianchi e dalla referente Ornella Libardoni.
All’atto erano presenti anche l’assessore Bruno Borin, la consulente ambientale Claudia Cornaviera e l’architetta Alessandra Montel.
Si è trattato di un momento importante per l’associazione ambientalista e per tutta la comunità locale.
Ornella Libardoni, come siete arrivati a questo accordo?
è successo tutto in maniera quasi del tutto spontanea, come naturale doveva essere la sottoscrizione di questo protocollo. Negli ultimi anni Laives infatti si è dimostrato a più riprese un Comune davvero virtuoso, attento alle problematiche ci stanno tanto a cuore. Hanno eliminato la plastica dagli uffici e dalle mense scolastiche: quesot vuol dire niente bottigliette, niente piatti o stoviglie monouso, e se si calcola che solo alla mensa si servono oltre 1400 coperti al giorno, non è un’azione da poco. Eppure c’è ancora tanta maleducazione da parte dei cittadini. Così ho pensato di parlare con l’assessore Bruno Borin proponendogli si stipulare questo accordo e lui ha organizzato un incontro con sindaco e il protocollo è stato finalmente firmato.
Che cosa prevede questo protocollo d’intesa?
L’amministrazione comunale si impegna a sostenere le attività promosse dalla nostra organizzazione di volontariato offrendo il suo patrocinio gratuito e garantendo l’intervento della Seab per il ritiro dei sacchi contenenti i rifiuti di plastica raccolti durante le nostre iniziative, i cosiddetti “clean – up”. Inoltre il Comune ci assicura priorità di intervento alle segnalazioni di abbandono di rifiuti effettuate da noi volontari ma anche dei semplici cittadini.
In che modo?
Noi di Plastic Free sorvegliamo le strade ed i paesi con un occhio clinico, ma chiunque può segnalare l’abbandono illegale dei rifiuti. Basta chiamare lo Sportello Rifiuti al numero verde 800 046119: nel giro di pochissimo interviene una squadra per ripulire la zona.

È davvero così grave la situazione in Bassa Atesina?
Purtoppo devo rispondere in maniera affermativa. Qualche settimana fa abbiamo organizzato un clean – up dedicato esclusivamente ai mozziconi di sigarette. Eravamo in otto, sette volontari più l’assessore Borin, ed abbiamo battuto via Kennedy su ambo i lati dall’altezza della Despar fino alla fermata del bus di fronte alla pizzeria “Crosara”. Risultato: tre chili di mozziconi raccolti: non ci potevamo credere. Nei pressi dei bar, alle fermate degli autobus, intorno ai tombini e persino accanto ai cestini muniti di posacenere ci sono cicche buttate a terra. È indispensabile trovare un modo per sensibilizzare la popolazione, far capire loro che un filtro ci mette fino a quindici anni per degradarsi, e rilascia nell’ambiente una quantità incredibile di veleni. I fumatori sembra che non ci pensino, forse credono che non sono infestanti, o forse quel gesto di spegnere la sigaretta ovunque è ormai un meccanismo automatizzato. Noi ci stiamo provando, ci stiamo mettendo tutto il nostro impegno; assieme alla collega Martina Puentes abbiamo coinvolto un bel numero di volontari mettendo manifesti, andando nei negozi e impegnandoci sui social.

Quali sono i prossimi passi, avete delle azioni in programma?
Adesso stiamo lavorando per siglare un protocollo simile anche con il Comune di Vadena, ma dal punto di vista delle azioni di pulizia non abbiamo ancora niente in programma: fa troppo caldo. Verso la metà di settembre però ci recheremo per tre giorni al Lido di Tarquinia, dove ci sarà un raduno dei referenti di tutta Italia: sarà un’ottima occasione per conoscere altri volontari, confrontarsi con altre realtà e dunque far tesoro di nuove nozioni da importare nei nostri paesi della Bassa Atesina.

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