Sono trascorsi dieci anni da quando Helga Plankensteiner, musicista, cantante, insegnante di musica tra le più note nel panorama jazzistico, ha avuto l’idea di mettere insieme una poliedrica formazione con le caratteristiche delle storiche big band a base di fiati. Diciamo subito che il nome del gruppo è riduttivo rispetto a quello che questa band è in realtà, visto e considerato che la partecipazione non è solo limitata e riservata ai ragazzi della provincia di Bolzano.
“L’idea di partenza – ci racconta la Plankensteiner – è stata quella di portare la musica jazz in un ambito in cui non era conosciuta o suonata, con l’intento di diffonderla e possibilmente raggiungere il risultato di farla piacere ai giovani. All’inizio non è stato facile, abbiamo fatto delle audizioni, e il livello non era proprio altissimo, ma si è capito da subito che qualcuno con le giuste doti, c’era. E questo ci ha spinto ad andare avanti”.
In una regione come la nostra, in cui molti ragazzi cominciano da piccoli a suonare uno strumento a fiato, magari per entrare nella banda musicale del paese, ci sono decine di possibili futuri membri di una big band come questa. Con un lavoro meticoloso per trasmettere agli allievi la sua passione, Helga Plankensteiner è riuscita nell’intento di assemblare un numero sufficenti di allievi interessati al jazz e al progetto.
“La nostra orchestra è costantemente in crescita e mutante – prosegue la musicista – dei tre ragazzi più dotati dei nostri albori, due sono ancora con noi, altri se ne sono aggiunti e tra una difficoltà e l’altra siamo riusciti fin dal primo anno a farli suonare in pubblico, nonostante fossero allievi che provenivano da varie zone della regione, con distanze chilometriche notevoli da coprire per poter partecipare a prove e concerti. Devo dire che abbiamo avuto la fortuna che per molti di loro ci fossero anche dei genitori molto disponibili ad accompagnarli.”
In questi giorni è uscito un doppio CD che celebra il decennale della Jugendbigband Südtirol, intitolato significativamente Groove’n’Grow: vi sono raccolte due performance, una registrata nel febbraio scorso in studio a Campo Tures ed una dal vivo presso l’auditorium della RAI nel novembre del 2019. La particolarità del progetto, sia dell’orchestra che del disco, è che oltre a puntare sul talento di questi giovani musicisti, alcuni sono ancora teenager, altri hanno poco più di vent’anni, è il fatto di aver scommesso su un repertorio basato sulle composizioni di musicisti e autori della nostra regione, per valorizzarne il lavoro.
“Per me è stata molto importante questa scelta – precisa Helga –, con una big band di giovani provenienti da Alto Adige e Trentino mi è sembrato naturale valorizzare la musica scritta da autori di queste regioni e del Tirolo. Mi piace molto il concetto di Euregio e ho voluto metterlo alla base del mio lavoro. Non è stato possibile inserire nel disco tutti i compositori di cui la band ha eseguito le musiche in questi dieci anni, ma nel disco ci sono composizioni di Stefano Colpi, di Michl Lösch, Fiorenzo Zeni, Martin Ohrwalder, Demetrio Bonvecchio e altri, inclusa me. Ovviamente ho dovuto fare delle selezioni, ci sono brani che sono composti per formazioni d’altro tipo, come trio, quartetto e via dicendo. Una big band è qualcosa di diverso. Qualcosa è stato composto e arrangiato appositamente per noi, per qualcos’altro ci siamo dovuti adattare. E abbiamo anche avuto la soddisfazione di vincere un concorso indetto dalla SIAE, cosa che ci ha permesso di tenere parecchi concerti quell’anno. Sono ragazzi molto simpatici, umani, bravi; il dilemma è che ora molti sono andati via per studiare e trovarsi per fare i concerti è sempre più difficile”.
Il disco verrà presentato il 24 novembre prossimo, la mattina con un concerto per le scuole, la sera con uno nell’ambito della rassegna del Laurin, a Bolzano: sarà un’occasione per ascoltare una piccola grande realtà della musica regionale.
Autore: Paolo Crazy Carnevale