Si è tenuto nel cuore dell’Appennino parmense, dal 22 al 28 ottobre, il congresso dell’associazione europea JEC, acronimo di Journées européennes du Cortinaire, le giornate europee dei Cortinari. Fondata nel 1983, oggi JEC conta circa 180 membri, e si prefigge la promozione, il confronto e l’agevolazione dei contatti fra le organizzazioni scientifiche, le associazioni ed i micologi interessati allo studio del genere Cortinarius; cura inoltre la medesima rivista che viene recapitata ai soci una volta l’anno. L’alta Val di Taro è stata dunque il palcoscenico naturale del 40° raduno, tenutosi presso il seminario vescovile di Bedonia; si svolge annualmente in un paese europeo differente e richiama a sé un nutrito numero di micetologi e di studiosi. Ringrazio innanzitutto i miei compagni di viaggio dell’associazione micologica Bresadola di Bolzano Claudio Rossi, Giovanni Turrini, Daniele Ferri, Roberto Cipollone, Gianmario Delogu, e specialmente il Dr. Karl Kob e Maria Fresi per avermi invitato. Prima della partenza avevo sensazioni contrastanti, miste tra eccitazione e timore, ma che in brevissimo tempo si sono dissipate; le giornate, molto intense e a stretto contatto con la bellezza della natura, con l’ottimo cibo, le conferenze, le revisioni e con lo studio sono state piacevoli e ricche di nuovi incontri. Giunti nel pieno del foliage autunnale siamo rimasti ammaliati dai boschi appenninici, dai faggi ai carpini neri, dai cerri agli abeti bianchi, dai noccioli ai pini neri fino a quelli termofili di querce e castagni. Il meteo è stato decisamente sfavorevole, con giornate coperte, umide, molto piovose e a tratti di forte vento che hanno compromesso la crescita e quindi la raccolta, a conti fatti, di numerosi esemplari; a compensare questa penuria però sono state le stesse condizioni atmosferiche, perché chi ama anche la fotografia sa che sono tutti ingredienti che apportano all’immagine una certa poesia. Albareto, Gotra, Costa dei Rossi, Strela, Passo del Tomarlo, il Monte Molinatico, Porcigatone, la Riserva Naturale Generale di Ghirardi e la Riserva Naturale Oasi WWF sono state alcune mete delle escursioni dei vari gruppi. Mi ha colpito leggere sui cartelli stradali una certa vicinanza nelle distanze chilometriche, Sestri Levante 58Km, Chiavari 53km, dato che la terra natia della mia famiglia era proprio al di là del versante. Grazie alle guide ambientali escursionistiche e micologi Cinzia De Luca, Max Chiapponi, Doriana Borghi e Fabrizio Negri che ci hanno accompagnato nella macchia, a Don Lino, al Centro Studi per la Flora Mediterranea di Borgotaro, agli inossidabili micologi valtaresi Emidio Borghi e Giorgio Guasti, all’ottantenne micologo germanico Werner Jurkeit, esperto di Russole, che si reca ogni anno ai congressi in solitaria, a Thomas Kuyper, Augusto Calzada, Yngvar Cramer, Oswald Rohner, Vincenzo Marinetti, Luca e Giovanni Mistè, Brandrud Tor Erick, a Guenter Saar per le continue pungolature, e a tutti coloro che per motivi di spazio non posso elencare. Un ricordo affettuoso va a Karl Soop e a Francesco Bellù, che si sono portati avanti.
Autore: Donatello Vallotta