La strada dedicata a Lise Meitner

Dalla lunga via Galvani si può ad un certo punto accedere ad una via più corta, parallela alle vie Gobetti e Caproni: è via Lise Meitner. Nata a Vienna il 27 novembre 1878, abolito nel 1903 il divieto per le donne austriache di frequentare il liceo e l’università, poté diplomarsi e a 23 anni iniziare gli studi in fisica, matematica e filosofia. Interessata sin da 15 anni allo studio della natura, dopo aver seguito le lezioni di Ludwig Boltzmann, si trasferì a Berlino, dove rimase per trent’anni. Alla Friedrich Wilhelm Universität seguì i corsi del noto scienziato Max Planck, divenendone l’assistente. L’incontro che segnò la sua vita fu quello che ebbe nei laboratori di fisica con Otto Hahn, un chimico esperto in radioattività. Ne nacque una collaborazione, durata decenni, di ricerca e scoperte. Nel settembre 1909 incontrò a Salisburgo Albert Einstein, venendo a sapere le novità sulla teoria della relatività e della relazione tra massa ed energia. Lo incontrò anche frequentando con altri ospiti la casa di Max Planck. Nella Prima Guerra Mondiale l’attività di Crocerossina fece crescere il suo atteggiamento negativo verso la guerra. Tornata nel 1917 al suo ruolo di scienziata, scoprì il novantunesimo elemento della tavola periodica, il Protoattinio. Divenuta nel 1919 la prima docente della Germania, fu incaricata di creare un nuovo Istituto di Fisica. Faceva fronte ai vari impegni di scienziata con la massima serietà; nel 1938, in pieno regime nazista, dovette lasciare Berlino. A Stoccolma collaborò con l’Istituto Nobel di tale città. Era in Svezia quando Otto Hahn la informò sullo straordinario impatto di neutroni su atomi di uranio. Era in vacanza in campagna quando seppe del lancio, il 6 agosto 1945, di un ordigno nucleare su Hiroshima. A fine guerra la Meitner, ormai svedese, si dedicò ad attività civili e sociali per la pace e in difesa dei diritti delle donne. Dal 1952 si dedicò all’insegnamento. Fino alla sua morte si impegnò per l’uso pacifico della fissione nucleare. Morì il 27 ottobre 1968.

Autore: Leone Sticcotti

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