Cambiare vita

Lo scrittore e giornalista Marco Pontoni è bolzanino di nascita, ma da diversi anni la sua professione lo ha portato a trasferirsi in Trentino, dove resterà ancora per poco per realizzare, insieme alla sua compagna, il classico cambio vita.

“Sono un bolzanino doc, cresciuto in Via Dalmazia. Terminati gli studi a Bologna, la mia vita si è spostata in Trentino, dove ho lavorato come giornalista in diversi uffici stampa, iniziando da quello dell’Istituto Trentino di Cultura, oggi Fondazione Bruno Kessler, passando poi a quello della Provincia di Trento e poi a quello del Parco Naturale Adamello Brenta, per il quale tuttora lavoro.”

Lei è anche uno scrittore. Nel 2023 ha pubblicato “Tra noi uomini” edito dalla casa editrice Nutrimenti. Di cosa si tratta?

La mia passione per la scrittura ha un ruolo importante nelle mie recenti scelte di vita. “Tra noi uomini” è un romanzo che ruota attorno a tre personaggi maschili. Due di loro sono amici dai tempi della scuola e le loro vicende proseguono fino alla soglia della terza età. Il terzo protagonista è il padre di uno di loro; è un personaggio carismatico e sopra le righe, un pittore anarchico che in realtà ha dei problemi di relazione con il figlio, ma invece è in grado di affascinare e catturare l’attenzione dell’amico del figlio. Il romanzo segue i percorsi di queste amicizie che si allacciano e si sciolgono; non si tratta di amicizie idilliache, non sono l’amicizia cameratesca raccontata per esempio dai film di Salvatores. Sono amicizie complicate dai rapporti che questi uomini hanno con le donne, complicate dal loro bisogno d’amore e dai loro desideri che sono molto forti. Quella del racconto è un’amicizia che prosegue nel tempo e porta i miei personaggi da Bolzano a Roma, poi in parte anche in Umbria e anche in Argentina e in altri Paesi dove si trovano a vivere.

Il libro è stato selezionato per il Premio Latisana…

Si tratta di un premio internazionale che riguarda la letteratura “mitteleuropea”, quindi italiana, austriaca e anche dell’area balcanica. Mi ha fatto molto piacere essere selezionato tra i 5 libri finalisti. Anche perché nel 2013 vinsi con un racconto un altro premio di questo tipo. Si trattava del premio Frontiere-Grenzen, che veniva organizzato in Trentino ma al quale partecipavano autori di area mitteleuropea e di varie lingue. Il concorso aveva in giuria anche autori importanti come Helena Janeczek. Per quanto riguarda il Premio Latisana vedremo come andrà; la premiazione finale ad aprile.

Il libro quando è uscito?

All’inizio dell’estate del 2023 ed è un po’ che lo presento, sia qui in Trentino Alto Adige che in altre parti d’Italia, tra cui in Umbria, nel mio comune d’adozione, dove ho avuto modo di presentarlo al Marsciano Book Festival, cosa che mi ha fatto molto piacere. Con l’editore Nutrimenti ho un contratto per due titoli, per cui adesso sto lavorando al prossimo romanzo.

Perché definisce Marsciano suo comune di adozione?

Qui devo fare un passo indietro, al lockdown del 2020. Sui giornali si è scritto che questo lockdown che ci ha chiusi in casa, ha avuto un effetto particolare sulle coppie, portandole a dei comportamenti a volte un po’ bizzarri. Si diceva che le coppie o scoppiavano perché non riuscivano più a gestire questa situazione, oppure al contrario si immaginavano in una nuova vita. Ecco nel caso mio e della mia compagna Manuela vale la seconda ipotesi. In quelle settimane abbiamo iniziato a ragionare sulla possibilità di fare il classico cambio vita, quello a cui molti di noi pensano ad un certo punto del proprio percorso. Nel nostro caso l’idea è stata quella di aprire una struttura ricettiva, un bed and breakfast, che fosse anche una sorta di piattaforma da utilizzare per fare alcune attività nei campi che ci piacciono e ci interessano di più. E questi campi sono la scrittura e i libri. Con un gioco di parole abbiamo allora deciso di chiamare la nostra struttura Bed & Bookfast, immaginando un luogo dove tutto ruota intorno ai libri e dove, per esempio, anche le camere avranno dei nomi ispirati ad alcuni titoli famosi come Il Nome della Rosa o Cime Tempestose. 
La struttura si trova nella frazione Mercatello di Marsciano, a una ventina di minuti da Perugia e una ventina di minuti dal lago Trasimeno.

Come vive e vivete queste settimane prima del cambio di vita?

Abbiamo un po’ di batticuore, anche perché io ho fatto il giornalista per quasi 30 anni, ed è questo il lavoro che conosco. Però penso anche che qualche cambiamento importante nella vita ci possa stare. Manuela è un architetto di formazione ed ha un’esperienza di lavoro in un agriturismo; quindi, lei sa molto più di me su come si gestisce una struttura di questo tipo. Insieme speriamo di riuscire a creare attorno a questa struttura tutta una serie di attività culturali di animazione del territorio e ci auguriamo che in molti ci verranno a trovare. 
La prima impressione è molto positiva – insomma sono tre anni che ci stiamo lavorando, perché abbiamo ristrutturato questa casa che abbiamo acquistato e adesso ormai siamo quasi in fondo per cui speriamo di poter aprire per la fine della primavera.

Cosa intende esattamente con “animazione del territorio”?

Abbiamo trovato un tessuto culturale molto vivace. L’idea è quella di offrire anche camminate nella natura insieme a persone che spiegano. Sono cose che io visto fare e che ho anche accompagnato in questi anni nel Parco Adamello Brenta. Abbiamo notato che sono proposte già presenti in Umbria e noi ci auguriamo di infilarci un po’ anche in questo filone che comprende pure presentazioni di libri da parte degli autori, l’organizzare dei gruppi di lettura e quant’altro possa incontrare l’attenzione delle persone. 
Qualche anno fa ho frequentato la Scuola Holden a Torino, per cui ho preso anche un po’ di ispirazione da quella esperienza.
La scrittura è un’attività molto solitaria, ma ritengo che potere ogni tanto rompere questa bolla di solitudine e lavorare insieme agli altri può essere bello e interessante. Sono convinto che la nostra proposta possa funzionare.

Autore: Till Antonio Mola

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