Erjon Zeqo è un ricercatore dell’Eurac, conosciuto anche come musicista – prevalentemente con il suo gruppo Zio Cantante – e mediatore interculturale. In anni recenti lo abbiamo visto coinvolto all’interno di progetti culturali con i detenuti della casa circondariale di Bolzano. L’ultimo, in ordine di tempo, riguarda la raccolta di strumenti musicali per i detenuti.
Di cosa si tratta?
Si tratta di una raccolta di strumenti musicali da donare alla casa circondariale per essere utilizzati in progetti di educazione musicale e di musica d’insieme con i detenuti. Il progetto parte come una mia iniziativa personale, anche se poi mi appoggio alle associazioni che sostengono le iniziative formative, tra cui Biblioteca Culture del Mondo, Alpha Beta, ecc.
Come hanno accolto questa sua proposta i detenuti?
Sono entusiasti, non ultimo in quanto scoprono nuovi modi per poter occupare il tempo in maniera creativa. Vedere e potersi esercitare su a una tastiera, una fisarmonica, un contrabbasso, un sassofono o un flauto è sicuramente una scoperta che stimola sia la creatività, sia la voglia poi di intraprendere dei percorsi di crescita individuale personale. Compito dei mediatori è trasferire questo stimolo in un piano educativo e formativo a lungo termine, volto ad un reinserimento.
Che musica suonate?
Suoniamo pezzi di musica rock, di musica pop, ma non manca chi si cimenta nel freestyle, quindi con il rap. Molti detenuti sono giovani e giovanissimi e quindi rappresentano anche un po’ le tendenze e le preferenze musicali dei giovani.
Immaginarla alle prese con il rap è una visione insolita…
La proposta di musiche etniche è spesso la base del percorso in quanto è il modo che permette alle tante persone che provengono da altri paesi di trovare un legame con le proprie radici, con la propria storia e la propria tradizione.
Per quello che riguarda il rap, posso solo mettermi a disposizione per realizzare con gli altri musicisti una base musicale con strumenti suonati dal vivo, o anche attraverso la musica elettronica. Si tratta di creare un ponte…
Che tipo di strumenti sarebbero ben accetti? La domanda racchiude un appello implicito ai nostri lettori per destinare ad una causa nobile lo strumento che magari da una vita sta nell’angolo e non viene mai suonato…
Cerchiamo in un buono stato, che non abbiano necessità di manutenzione straordinaria, anche perché non abbiamo dei fondi per poter eseguire delle riparazioni. Sono ben accetti tutti gli strumenti, purché funzionanti. Chiaramente ci auguriamo che vengano donati strumenti che possano essere passati di mano in mano, quindi per esempio una chitarra, un ukulele o anche una tastiera. In questo momento ci manca – potrei dire – un basso o strumenti che possano servire per uno studio di registrazione, come per esempio un computer, dei microfoni, dei cavi e altra strumentazione accessoria.
Come ci si mette in contatto con lei?
Sono su Facebook come Erjon Zio Cantante, ma mi si può contattare mandando una e-mail a erjon.zeqo@gmail.com
Autore: Till Antonio Mola