Da anni ormai il teatro è un linguaggio utilizzato anche fuori dagli spazi entro cui è nato; da forma di intrattenimento è passato a divenire un potente strumento sociale che può educare, ispirare e unire le persone. Attraverso la rappresentazione delle storie umane, il teatro stimola la riflessione critica e favorisce il dialogo, contribuendo a costruire una comunità più coesa e consapevole. Oggi abbiamo il piacere di presentare un’ intervista con Sara Pantaleo e Gianluca Bazzoli, che rappresentano due terzi dell’associazione di promozione sociale (APS) Sagapò. Fondata con l’obiettivo di promuovere il teatro e la lettura, questa realtà è diventata un punto di riferimento per la comunità locale.
Com’è nata la vostra associazione?
Sara Pantaleo – Sagapò nasce come associazione che si occupa di attività culturali, tra cui teatro, promozione alla lettura e formazione su larga scala. Ci interessa da sempre lo scambio culturale con uno sguardo all’arte come mezzo per creare dialogo, uno spazio di comunicazione e di espressività. Da poco ho preso il testimone da Chiara Visca e da ottobre sono la nuova presidentessa di Sagapò, con cui, in una linea di continuità, mi e ci interessa portare avanti il tipo di attività che hanno caratterizzato finora l’associazione.
In che zona proponete le vostre attività?
Sara Pantaleo – Principalmente a Bolzano e provincia; da alcuni mesi abbiamo una sede in via Roen 12A, per cui questo spazio è reso vivo anche da un corso di teatro, che seguo io, che è iniziato ad ottobre e si concluderà a giugno. Si tratta di un percorso annuale per adulti, che poi riprenderà a settembre.
Ma voi siete presenti con le vostre attività anche in altri spazi…
Gianlunca Bazzoli – Sagapò è un’associazione che si occupa di un ventaglio di proposte sotto il cappello artistico culturale. Tra queste abbiamo le letture che vengono fatte in biblioteche e anche in spazi all’aperto. Nella nostra sede stiamo anche organizzando delle letture per bambini e famiglie per insegnare l’interazione tra libro e bambino ai genitori.
Ci occupiamo anche di storytelling. Se c’è bisogno di raccontare una storia anche in spazi non convenzionali, questa tecnica è molto snella, quindi riusciamo ad allestire spettacoli, ovunque!
E poi ci occupiamo di teatro, ma non solo nella scatola teatrale, perché il teatro si può portare veramente ovunque. Ho notato che ogni volta che noi portiamo un’iniziativa fuori da degli spazi convenzionali, c’è sempre molta curiosità. Il pubblico, soprattutto dopo il covid. ha voglia di tornare ad aggregarsi, ha voglia dell’esperienza diretta.
Avete altri progetti?
Sara Pantaleo – Con Federica Carrubba Toscano abbiamo fondato un collettivo artistico e ci occupiamo di teatro di ricerca e di indagine sociale.
Sagapò è stata continuatrice di questi progetti, nati dal 2020 in poi, proprio periodo pre-pandemia.
Quindi ora che siamo subentrati nella gestione di Sagapò, continuiamo a seguire i progetti da qui, per una associazione che comunque ci ha sempre sostenuto come coproduzione. È molto bello, è un viaggio che continua…
Gianluca Bazzoli – Per ora ci interessa continuare a sostenere delle iniziative che fino adesso hanno funzionato bene e che il territorio ha sempre apprezzato. Poi l’arte non si ferma mai e noi siamo curiosi di lasciarci sorprendere da quello che Bolzano può offrire, aiutandoci a creare ogni volta qualcosa di nuovo.
Autore: Till Antonio Mola