La Chiesa evangelica del Salvatore sulle Passeggiate Lungo Passirio


Il 7 febbraio 1876 il governo viennese concedeva il permesso di dar vita a una Comunità evangelica a Merano e costruire una vera e propria chiesa. Ora spettava ai membri della Comunità realizzare questo sogno, iniziando col reperire fondi, sovvenzioni e dando vita ad una raccolta di offerte fra i residenti, gli ospiti di cura e i benefattori vicini e lontani. In capo a pochi anni la Comunità riuscì ad accumulare la considerevole cifra di 50.000 fiorini.

Un terreno, conveniente per il prezzo ma soprattutto per la posizione, fu reperito nella zona di espansione ottocentesca lungo l’allora Stephanie Promenade, molto vicino alla Gisela Promenade, il centro della mondanità cittadina. Il 20 gennaio 1882 fu indetta una gara per il progetto rivolta agli architetti tedeschi ed austriaci. Fra le caratteristiche imprescindibili, volute dalla Comunità, c’era la considerazione che la chiesa sarebbe stata frequentata soprattutto da malati di tubercolosi e bisognava quindi facilitare gli ospiti nei movimenti, lasciare un ampio corridoio nella navata per le sedie a rotelle, evitare giochi di corrente d’aria, offrire sedili comodi e un pavimento caldo. I posti a sedere dovevano essere 250, mentre, a misura igienica, si richiedeva di lasciare uno spazio di un metro tra le bancate.

Per quanto riguardava invece l’aspetto esteriore dell’edificio, esso non doveva risultare fastoso. Alla Commissione giunsero ben dodici progetti e furono scelti i tre giudicati più interessanti. La Comunità decise poi di affidare i lavori al secondo classificato, l’architetto Johann Vollmer di Berlino, assistente di uno degli architetti più importanti di chiese evangeliche e a sua volta esperto di costruzioni sacre e profane. Per seguire in loco i lavori la Comunità cittadina caldeggiò il nome del capomastro Adolf Leyn, correligionario ed esperto del settore per aver lavorato alla costruzione di una chiesa ad Hannover e per aver costruito alcune ville private a Merano. Il 6 ottobre seguente si procedette alla cerimonia della posa della prima pietra e due anni dopo, il 13 dicembre 1885, la chiesa poté essere consacrata al Salvatore.

All’interno, la decorazione lignea a rilievo dell’altare e del pulpito fu affidata al noto Franz Xaver Pendl, che si occupò anche del corpo del Cristo in croce. La finestra nell’abside, che rappresenta Gesù come il buon pastore fu realizzata insieme alle finestre della navata sud nel 1885 da una bottega di Monaco di Baviera. Il fonte battesimale di marmo policromo con foggia neogotica, dono dell’imperatore tedesco Guglielmo I, aveva trovato posto in posizione privilegiata proprio davanti l’altare. Sulla facciata, subito sopra l’ingresso mancava la figura del Cristo benedicente, ma il bozzetto realizzato dallo scultore Fuchs non piacque e l’idea di affidare l’opera ad Emanuel Pendl non trovava risposta nei conteggi finanziari e si decise quindi di rimandare. Certo l’attesa non fu brevissima: passarono infatti dieci anni, quando nel febbraio del 1896 si commissionò una statua di un Cristo benedicente, sul modello di quello più famoso del Thorwaldsen, alla società della cava di Lasa, che consegnò il pezzo nella primavera del 1897.

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