Dal 21 giugno abbiamo perso circa 1h e 45’ di soleggiamento; il sole è sceso di circa 13° di altezza (al 25.8), ma il caldo maltempo non intende abbandonarci. Nelle nostre zone qualche infiltrazione atlantica, e più d’una goccia fredda, hanno lenito l’insofferenza afosa con fugaci locali temporali; in altre, per esempio nell’Ogliastra, in Sardegna, la persistente siccità ha mutato drasticamente il paesaggio, con alberi dal color ruggine oramai allo strenuo, con tutti gli annessi ecologici, biologici e ambientali.
A Bolzano, al 25 agosto, avevamo già superato il numero di notti tropicali (T > 20°C) rispetto al 2015. Generalmente, la sensazione di disagio, legata alla presenza di umidità, inizia ad essere avvertita con temperatura di rugiada superiore a 16°C.
Il 1° settembre inizia l’autunno meteorologico, ma non illudiamoci: pare che si terrà a stretto contatto con le risalite del promontorio subsahariano, prolungando l’estate e regalandoci malvolentieri lo zero termico a quote stellari per il periodo, fusione dei ghiacciai, cospicua umidità ed afa a badilate per la maggior evaporazione degli oceani. Si tratta di ingredienti, specie gli ultimi due, che forniscono energia e carburante infiniti per downburst e grandine.
In queste estati umide ed estreme un fattore importante è costituito dell’evapotraspirazione (ET), una variabile costituita da molteplici fattori che bisogna cercare di tenere sempre presenti, per non far soffrire di stress idrico le piante. Nell’orto è più facile, vuoi per la profondità e perché i pani radicali e le specie collaborano tra di loro, e l’ET si può contrastare non estirpando le infestanti e sfruttandole come ombreggianti, posizionando poi qualche pietra nei punti scoperti; nel balconORTO, invece, è opportuno – in primis – conoscere le caratteristiche del proprio terrazzo, l’esposizione, i punti più secchi, stagni, coperti, ventosi o soleggiati, nonché verificare la direzione del vento, l’umidita relativa, la velocità di raffica e le ore di soleggiamento; ma non solo, poiché lì incide anche la piastrellatura ed il calore che viene rilasciato post tramonto. Ogni anno – un terno al lotto – si aggiungono esperienze e intuizioni, e sta a noi poi approfondire e migliorare le nostre competenze.
Un bilancio dell’estate 2024?
Decisamente complicata per i pomodori, a causa della peronospora. Finora ho assaggiato solo i pomodorini del balcone, mentre quelli nell’orto sono in via di maturazione. Benino le zucchine, che con l’umidità ed il vento hanno sopportato con onore l’oidio. Molto bene rucola, asparagi, basilico, coste, cipolle, trombette e cetrioli. Sul balcone il podio se lo sono contesi i peperoni piccanti, i pomodorini ed il cavolo nero. Vincitrici assolute le api solitarie nell’albergo degli insetti.
Redattore: Donatello Vallotta