Con il beatbox la musicava a colpi di voce


Il beatbox è una disciplina artistica, nata alla fine degli anni ’70 a New York, che consiste nella capacità di riprodurre musica attraverso l’uso della voce. Si tratta di un fenomeno collegato alla cultura hip hop e che sta appassionando sempre più giovani. Matteo Pace, giovane bolzanino, è uno tra questi, più precisamente il migliore d’Italia nel 2024. Oggi andremo a scoprire assieme questa forma d’arte e a conoscere meglio la storia di Matteo.

Ci dici chi sei? 

Sono Matteo Pace, in arte Dynamatt, ho vent’anni e sono nato a Bisceglie in Puglia. Poco dopo mi sono trasferito a Bolzano e da allora vivo e lavoro qui. Il mio percorso scolastico è stato particolare, ho sempre saputo dentro di me che la mia strada sarebbe stata diversa da “scuola-diploma-lavoro” o “scuola-diploma-università” quindi decisi di abbandonare la scuola in quarta superiore, per concentrarmi sul beatbox. All’inizio accompagnavo la mia grande passione ad un lavoro a tempo pieno. Oggi mi occupo principalmente di spettacoli, lezioni private ed eventi in generale, e solo qualche giorno lavoro come dipendente. 

Come ti sei avvicinato al beatbox?

Mi sono avvicinato grazie ai talent shows in televisione. Solo tre anni fa guardavo con grande ammirazione video di beat boxer famosi come Moses e Amir, oggi posso esprimermi sui grandi palchi come loro.

Hai seguito lezioni?

No, tutto ciò che ho imparato è stato grazie a qualche video online messo assieme a tanta pratica. Mi alleno dalle tre alle sei ore al giorno, per imparare nuovi suoni e migliorare quelli che già conosco.

Il ricordo più bello legato al beatbox?

Il ricordo che ho più impresso è sicuramente la partecipazione al festival studentesco; , mi sono esibito davanti a migliaia e migliaia di persone, è stato davvero emozionante.

Che titoli hai vinto?

Per ora ho il titolo di campione italiano sia in singolo che in coppia (vinto quest’anno ai campionati italiani a Marghera) e il titolo di vicecampione italiano e internazionale nel 2023. Dopo il titolo italiano, sto avendo la possibilità di fare almeno un torneo al mese. 

Qual è il tuo cavallo di battaglia che non può mancare in un torneo?

Mio cavallo di battaglia sono le combo, quindi più suoni insieme, tanti fischi diversi in concomitanza a dei bassi, per creare un miscuglio di frequenze davvero impattante. 

Qual è la reazione delle persone che ti ascoltano per la prima volta?

Rimangono inizialmente stupiti, non credendo a ciò che stanno sentendo, poi iniziano ad apprezzare la musica e a ballare. Tutto ciò mi riempie il cuore di gioia. 

Tutti possono fare beatbox?

Tutti possono imparare a fare beatbox, ma tutti abbiamo allo stesso tempo una struttura vocale diversa. Quindi, certi suoni risulteranno più difficili per qualcuno e più facili per altri.

Il tuo prossimo obiettivo?

Far conoscere la magnifica arte del beatbox a più persone possibili, ispirando ragazzi e ragazze, e facendo sempre più spettacoli davanti a sempre più gente. 

Autore: Niccolò Dametto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *