Qui Intervista all’architetta Herta Waldner che fu espressamente scelta dall’ultima erede e rappresentante della famiglia Navarini Ugarte affinché accettasse di ereditare Villa Freischütz col il preciso compito di farne un museo capace di narrare la storia delle famiglia, della casa e di ogni singolo oggetto prezioso in essa contenuto. Herta Waldner accettò la sfida, lavorando in maniera indefessa per anni fino a creare quella che oggi è la splendida casa museo di Villa Freischütz.
La cosa che mi piace di me.
I miei capelli rossi da bambina.
Il mio principale difetto.
Credere nella bontà delle persone.
Il mio momento più felice.
Quando sono nati I miei figli.
La persona che ammiro.
Ariane Karbe, la nostra curatrice.
Un libro sull’isola deserta.
Qualsiasi libro di storia dell’arte.
La mia occupazione preferita.
Vagabondare per negozi di arredamento.
Il paese dove vorrei vivere.
Merano.
Il mio piatto preferito.
Qualunque piatto di pasta.
Non sopporto…
La burocrazia sempre in aumento con la scusa che ci vogliono semplificare la vita.
Per un giorno vorrei essere…
Isabel Ugarte a Parigi nel 1900.
La mia paura maggiore.
Perdere i miei cari.
Nel mio frigo non manca…
Il Parmigiano Reggiano stagionato.
Se fossi un animale sarei…
Un pappagallo.
Mi sono sentita orgogliosa quando…
Quando siamo riuscite ad inaugurare la casa-museo Villa Freischütz.
Il mio motto.
Dare a tutti una seconda chance.
Il giocattolo che ho amato di più.
Il Lego.
I miei poeti preferiti.
Joachim Ringelnatz e H.C. Artmann.
I miei pittori preferiti.
Ellen Tornquist e Gustav Klimt, Tamara de Lempicka.
Il dono di natura che vorrei avere.
Poter volare.
Non sopporto…
Le persone poco generose e avare.
Dico bugie solo…
Mai.
Il colore che preferisco
Un viola intenso.
L’ultima volta che ho perso la calma.
La perdo quando vedo che in tanti sponsorizzano solo lo sport e mai la cultura.
Da bambina sognavo…
Di creare una cupola di protezione su Merano.
Autrice: Rosanna Pruccoli