Una casa di quartiere per ridare vita alla comunità

Kae Sordi, coordinatrice del progetto di sviluppo di comunità di Maso della Pieve di OfficineVispa, riflette sulle problematiche attuali del rione in cui lavora e racconta le iniziative prese dalla cooperativa sociale per affrontarle.

Qual è la tua professione? 

Lavoro in OfficineVispa da dieci anni, coordino la casa di quartiere che offre un servizio di sviluppo di comunità. Seguo inoltre il progetto Liscià: donne che raccontano donne supportato dall’Ufficio Pari Opportunità della Provincia Autonoma di Bolzano e dall’Ufficio famiglie, donne e gioventù del Comune di Bolzano in cui vengono affrontate tematiche di genere. Oltre a questo mi occupo di orto terapia da libera professionista.

Quali sono le principali problematiche del rione Maso della Pieve? 

Le principali problematicità sono la mancanza di spazi pubblici per la socialità, come lo possono essere una piazza o un parco giochi, e dei punti di riferimento per giovani e famiglie come un consultorio. Oltrisarco è l’unico quartiere senza un consultorio familiare e ciò crea problemi a un nucleo familiare o a una persona giovane che vuole fare una visita gratuita o chiedere un aiuto. A questo si aggiunge la mancanza di un centro giovani nel rione. Su Oltrisarco abbiamo L’Orizzonte, su Aslago abbiamo il Bunker e la zona di Maso invece rimane scoperta. 

Queste problematiche come vengono affrontate ad oggi?

Diversi partiti hanno mostrato interesse e hanno iniziato a riflettere su questi problemi e sulle loro eventuali soluzioni. Penso che anche questa intervista possa essere uno spunto di riflessione per la nuova amministrazione che si è già dimostrata interessata ad aprire un dialogo e a riflettere su questi temi.

La comunità, invece, come le affronta? 

Le persone si spostano; le giovani famiglie, di solito, scelgono i parchi gioco di San Giacomo che sono i più vicini. Nel caso dei consultori ci si sposta in altri quartieri della città. I giovani, non avendo luoghi di socializzazione nel rione, prediligono spazi commerciali come il Twenty come luogo di ritrovo.

La casa di quartiere che cos’è? E come funziona? 

È un luogo dove le persone possono avvicinarsi per partecipare alle attività che proponiamo o per proporne a loro volta. Le attività sono principalmente di socializzazione e partecipazione attiva della cittadinanza e hanno come obiettivo primario la costruzione di un welfare. La casa vuole essere uno spazio della comunità per la comunità.

Quali sono i valori alla base delle vostre attività? 

La partecipazione diretta e l’accessibilità. Vogliamo che gli spazi siano accessibili economicamente e liberi da discriminazioni, e il lavoro comunitario si svolge sui beni comuni. 

Quali sono le attività principali che proporrete quest’anno? Come ci si può iscrivere?

Abbiamo uno spazio per genitori con figli adolescenti con una psicoterapeuta e un formatore, che offre supporto alla genitorialità. Abbiamo in partenza anche corsi di cucito, meditazione, ballo di gruppo e tanti altri come, ad esempio, uno spazio per bambini e adolescenti in cui, incentrandosi sul gioco, si accompagnano i partecipanti in un percorso di aumento dell’autostima.

Le informazioni per iscriversi si possono trovare su Instagram sul profilo @vivimasodellapieve

Autrice: Anna Michelazzi

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