A chi segue le vicende della scena musicale bolzanina non può essere sfuggito che nonostante l’offerta sia ostentatamente ricca, per un buon ottanta percento le produzioni dei nostri artisti, soprattutto quelli più giovani, sono storie solitarie, costruite spesso davanti allo schermo di un computer, con l’ausilio di mezzi modernissimi e accessibilissimi che rendono sempre più semplice la realizzazione di un brano arrangiato e pronto ad essere consumato.
È un po’ sparito il concetto di musica d’insieme, di gruppo, non vogliamo fare riferimento all’epoca dei complessi beat, ma il fare musica è sempre stato un affare collettivo, anche per i cantautori.
Nel nuovo mondo sembra che ci sia sempre meno spazio per le band, soprattutto, come si notava poc’anzi nell’ambito dei giovanissimi.
Tra coloro che fanno eccezione ci vengono in mente Shanti Powa e Polemici, che pur non essendo più ragazzini, fanno una musica indirizzata ad un pubblico che conta anche teenager.
E poi c’è il Supermarket. O se preferite ci sono i Supermarket: a seconda che vogliamo considerare la formazione un gruppo o un collettivo aperto.
L’idea è saltata fuori poco più di un anno fa, anche se le basi sono state gettate al termine della pandemia e i due padri fondatori sono Marco Di Stasio e Thomas Traversa.
“Diciamo che i primi passi li abbiamo fatti una volta calmatasi l’emergenza – ci racconta Di Stasio –, eravamo stati costretti in casa troppo a lungo e avevamo voglia di socialità. A me e Thomas piaceva fare musica e ci siamo riproposti di fare qualcosa insieme, nella sua saletta. In più abbiamo una certa familiarità con i computer. Ognuno di noi sapeva delle cose diverse e abbiamo cercato di mettere insieme le nostre conoscenze. Poi, sentendo di pari passo anche il bisogno di fare aggregazione, ci siamo messi in cerca di altri ragazzi con le stesse esigenze”.
“L’idea era di mettere insieme un gruppo di persone accomunate dall’interesse e dall’amore per la musica, senza per forza essere una band – aggiunge Traversa –. Un gruppo di appassionati di musica per intenderci, con cui trovarci, condividere ascolti ed esperienze e, perché no, fare anche musica insieme”.
Nel giro di un mese il collettivo era già bell’e che formato, Thomas, Marco e gli amici che erano riusciti a raccogliere per il loro progetto hanno cominciato a trovarsi, grazie all’associazione Be Young hanno potuto avere a disposizione degli spazi più capienti rispetto alla saletta di Traversa; hanno cominciato a scrivere le proprie canzoni, per lo più in italiano e, secondo un cliché abbastanza comune, nello stile parlato derivato dai rapper, con la differenza però che la musica è tutta suonata dal vivo, con l’aiuto delle tecnologie soprattutto per creare i suoni, certo, ma comunque destinata ad essere eseguita con l’aiuto di una band, come accade nei loro concerti e con l’obiettivo di essere in tanti sul palco.
“Anche se alla base per ogni brano c’è comunque un autore principale – prosegue Traversa –, nell’esecuzione cerchiamo di avere una persona che si occupa della strofa, un’altra che canta il ritornello e via dicendo, nell’intensa stagione live che abbiamo trascorso prima di realizzare il nostro disco, abbiamo strutturato gli spettacoli lasciando all’inizio a ciascuno lo spazio per proporre tre brani, cercando poi di concentrare il resto dello show sulle collaborazioni”.
Alla fine dell’estate è infatti stato pubblicato on line il primo disco del Supermarket, una raccolta di otto brani originali in cui ciascuno contribuisce con la propria cifra artistica, chi cantando, chi scrivendo, chi anche solo sedendo in regia a produrre. Sempre senza perdere di vista l’obiettivo di divertirsi passando del tempo assieme.
“Un esempio di come funzioni il nostro modo di lavorare – è di nuovo Di Stasio a parlare – è verificabile in un brano come Maniche larghe, che è stato prodotto da Thomas, si tratta di un pezzo elettronico, quasi house, ovvero di un genere con cui prima Thomas ha davvero avuto poco a che fare: la frequentazione del collettivo, Fanta, Iando e gli altri hanno reso naturale il suo cimentarsi con una cosa diversa da quelle che aveva fatto fino ad ora”.
Il messaggio è chiaro, Supermarket (Supermarket vol.1 è il significativo titolo del disco e un carrello per la spesa è il simbolo di questi ragazzi) è un gruppo di amici che ama passare tempo insieme facendo musica.
Il nome poi è quanto mai esplicito e indica un contenitore capace di avere dentro di sé tutti i vari prodotti musicali scaturiti da ogni componente, proprio come lo scaffale di un supermercato.
Autore: Paolo Crazy Carnevale