Agenda Onu 2030: combattere lo spreco a scuola

Povertà e spreco del cibo sono due facce della stessa medaglia: alla scuola primaria in lingua italiana di San Giacomo il progetto dell’Agenda Onu 2030 insegna ai bambini come combattere lo spreco e aiutare chi ha bisogno.

// Di Raffaella Trimarchi

Come in tutte le favole di Natale, le buone azioni portano gioia a chi ne ha bisogno. E il 21 dicembre scorso è stata proprio una piccola favola di Natale quella di cui sono state protagoniste le due classi quarte della scuola primaria in lingua italiana di San Giacomo che si sono recate presso la San Vincenzo del quartiere Don Bosco di Bolzano. I bambini,accompagnati da alcuni insegnanti, hanno potuto consegnare direttamente al presidente della San Vincenzo Roberto Argnani, una serie di biglietti di auguri e lavoretti natalizi, oltre a un litro di latte a lunga conservazione ciascuno, da aggiungere ai pacchi che sarebbero poi stati donati alle famiglie bisognose del quartiere.

Due anni di lavoro

Ma il progetto parte però da lontano: sono infatti due anni che le classi, con tutto il team insegnanti, stanno lavorando all’Agenda Onu 2030, secondo la quale l’Organizzazione delle Nazioni unite si è proposta – sottoscrivendo l’Agenda nel 2015 – di cercare di perseguire ben 17 obiettivi. Nello specifico, il progetto delle due classi – coordinato da Simone Bianchini, psicologo e referente del progetto per l’Aibi, l’Associazione italiana Amici dei Bambini – si è concentrato su un punto dell’Agenda, ovvero quello di sconfiggere la fame nel modo entro il 2030.

Si tratta di un obiettivo che, purtroppo, non solo non potrà essere raggiunto ma anzi, verrà con molta probabilità del tutto disatteso dal momento che negli ultimi anni, a causa anche della pandemia e delle nuove guerre, i nuovi poveri sono aumentati di molti milioni. Alla scuola primaria di San Giacomo si è però deciso di coniugare il tema della povertà con quello dello spreco alimentare: si è cercato infatti di sensibilizzare i bambini allo spreco di cibo che avviene ogni giorno sotto i loro occhi anche nelle stesse mense scolastiche, dove gli alimenti che vengono lasciati dai bambini nel piatto – spesso neppure toccati – non possono essere in alcun modo riutilizzati, finendo perciò a ingrassare solamente i già consistenti cumuli di rifiuti urbani prodotti quotidianamente.

Biglietti per i bisognosi

Parallelamente al discorso legato allo spreco, portato avanti da tutto il team insegnanti nelle ore dedicate all’educazione civica, nelle settimane che hanno preceduto le festività natalizie i bambini sono stati impegnati nella realizzazione di biglietti di auguri e piccoli lavoretti decorativi a tema natalizio, che avrebbero poi trovato posto nei sacchetti della spesa preparati dalla San Vincenzo per le circa 250 famiglie bisognose del quartiere Don Bosco di Bolzano.

Giovedì 21 dicembre quindi, l’intero gruppo di bambini ha potuto incontrare il presidente Argnani presso il punto di raccolta e distribuzione degli alimenti e consegnare il proprio lavoro. Il presidente ha così potuto spiegare ai bambini come funziona la distribuzione del necessario alle famiglie bisognose, che devono comprovare il proprio stato di necessità attraverso un’apposita documentazione attestante il reddito della famiglia.

Il banco alimentare sale in cattedra

Proprio mentre i bambini ascoltavano la spiegazione, hanno anche potuto vedere da vicino come funziona il meccanismo della solidarietà, grazie al signor Guido del Banco Alimentare che, proprio in quel momento, è arrivato per consegnare il “bottino” settimanale, ovvero alimenti recuperati da aziende e supermercati ancora consumabili ma non più commercializzabili. Grazie a questa filiera di solidarietà – insieme all’aiuto preziosissimo di tanti volontari – le centinaia di famiglie bolzanine in stato di bisogno riescono ad avere quotidianamente i beni di prima necessità, a volte insieme a cose più superflue ma comunque importanti come i giocattoli. Si è trattato di un’esperienza che ha toccato molto i bambini protagonisti che, con la consueta sensibilità della loro età, hanno stupito gli adulti presenti. Così Alessandro, rivolgendosi direttamente al presidente Argnani, ha spiegato che avrebbe voluto vendere i giocattoli che non utilizza più per raccogliere dei soldi, ma aveva invece capito che donarli a bambini che non hanno nulla gli avrebbe dato più gioia. Davide e Nicole dal canto loro hanno detto che non vogliono più sprecare il cibo. Nicole ha detto: “quando a cena non avevo più fame, ho mangiato lo stesso la pizza avanzata perchè non volevo buttarla”, mentre Aissa ha aggiunto: “ogni volta che non mangeremo qualcosa che abbiamo a casa dirò alla mamma di non buttarlo via ma di portarlo qui”. Patrick dal canto suo si è mostrato felice di sapere che le cose che hanno portato alla San Vincenzo andranno a allietare il Natale di famiglie bisognose e, in generale, tutti i bambini sono molto colpiti dall’altruismo respirato durante la giornata. Si è trattato, davvero, di un piccolo ma prezioso “miracolo di Natale”.

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