Nell’Ottocento, Bolzano annoverava già due parchi pubblici: quello della Stazione e il Rosegger di via Marconi. Dall’altra parte del Talvera, il comune autonomo di Gries non era rimasto a guardare. Nel 1898 i cittadini di quel borgo potevano godere di uno spazio pubblico verde, pari per estensione a quello della Stazione di Bolzano. Questo parco si attestava frontalmente al ponte Talvera sul lato di Gries, e ricalcava, in parte, il sedime dell’attuale parco della Vittoria. Il perimetro verde era di forma triangolare ed era suddiviso in sei vaste aree alberate con piante ad alto fusto. Il giardino era di tipo all’inglese ed era ingentilito da un laghetto artificiale di forma circolare. Altresì, veniva denominato “parco” anche il lato più a nord, dove oggi si trova parco Petrarca. In quel luogo, in realtà, venivano raccolti i legnami provenienti dal Talvera e lì depositati. Sul lato sud, in corrispondenza delle attuali passeggiate S. Quirino, esisteva un grande piazza d’armi, destinata alle esercitazioni militari, anche se le leggende cittadine, ci narrano un’altra storia. Lì, in verità, venivano infatti stesi alla luce del sole i panni dei cittadini di Gries ad asciugare. Con la costruzione del ponte in ferro e l’arrivo del tram, che da Bolzano conduceva verso Gries, il parco venne arricchito da un bel portale di ingresso. Esso era composto da tre archi e ben presto, sopra di essi, fiorì una bella pianta di glicini. L’arco trilobato venne quindi rinominato dai cittadini “il portale dei glicini”. La pianta fioriva in primavera e durava per tutta la bella stagione. Ma la pace e l’armonia di questa parte della città, durarono poco. Dietro al portale, allo scoppio della Prima guerra mondiale, si decise di costruire il monumento dedicato ai Kaiserjäger. Perduta la guerra dall’Austria-Ungheria, il nuovo governo proprio su quel sito realizzò l’attuale monumento della Vittoria. Il parco restò, mantenendo parte delle precedenti colture arboree. Sul lato nord invece, in uno spazio adeguato, venne realizzato il parco Petrarca. Il vero e proprio accesso a tale parco diverrà, nel 1936, la Fontana delle Legioni di piazza 4 Novembre e verrà arricchito di pini mediterranei e di altre piante non autocone su lato di via Cadorna.
Passate le guerre, e grazie all’intuizione di un grande “maestro”, l’ingegnere Michele Lettieri, nascerà infine l’enorme spazio verde urbano del Talvera. Il nostro “Central Park”. Ma questa storia l’abbiamo già raccibtata, proprio su questo giornale.
Autore: Flavio Schimenti