Da qualche giorno pare turbato Walther von der Vogelweide, lo si nota dallo sguardo della statua che lo raffigura al centro dell’omonima piazza. La piazza non è affollata come ogni anno in vista del Natale! Cosa sta succedendo? Mentre se lo chiede, Walther ricorda altri momenti della sua vita. Opera in stile stile neoromanico del venostano Heinrich Natter, il monumento fu solennemente inaugurato il 15 settembre 1889, con intitolazione della piazza al poeta; lo guarda da Trento l’italico poeta, Dante Alighieri, raffigurato nel monumento inaugurato l’11 ottobre 1896. Il 22 marzo 1935 il monumento a Walther fu spostato nel parco Rosegger, con soddisfazione del Duce, che non mancò di venire a Bolzano. Riportato nella piazza nel 1981, nuovamente trasferito nel 1984 per i lavori del parcheggio sotterraneo, il monumento a Walther ritornò nella piazza il 27 settembre 1985. Ma fu movimentata anche la vita del personaggio raffigurato, il menestrello medievale Walther von der Vogelweide: Novale di Laion (dove Walther sarebbe nato nel 1170), Sabiona, Novacella, Vienna, Magonza, Magdeburgo Norimberga, Wurzburg (dove morì intorno al 1230), senza contare le corti dove passò per offrire le sue arti poetiche. Walther fu infatti uno dei Minnesänger (da Minne, amore e sang, canto=lirica d’amore cavalleresca), i cantori dell’amore cortese in lingua tedesca. Fu considerevole la produzione poetica di Walther, con esempi di Lied (canzone), di Spruch (sentenza) e di Leich (poesia a più strofe a carattere conviviale amoroso e religioso): novanta Lieder, da 140 a 150 Sprüche, un Leich; una raccolta di 24 manoscritti, comprendenti circa 500 strofe con cento schemi metrico-ritmici diversi. Gli ultimi versi di Walther von der Vogelweide sarebbero stati Kreuzlieder e Palästinalied, in occasione del ritorno dalla crociata, nel 1229, dell’imperatore Federico II di Svevia (1194-1250). Sono migliaia che ti vedono, Walther, dalle pagine di Qui Bolzano. Buon Natale!
Autore: Leone Sticcotti