Qualche mese fa un grifone; adesso una marmotta: pare proprio che la zona di Laives piaccia agli animali selvatici: nei giorni scorsi, infatti, una marmotta di quasi due anni è stata trovata e catturata nel garage di un supermercato di San Giacomo. Era sana ed è stata liberata sul Corno Bianco.
Il Servizio forestale della Provincia è stato allertato venerdì scorso: c’era una marmotta nel garage di un supermercato di San Giacomo di Laives. “I vigili del fuoco volontari avevano già catturato l’animale e lo avevano messo in una gabbia per il trasporto”, riferisce Alberto Palmarin, del Posto di gestione fauna selvatica sud del Servizio forestale. Secondo il biologo faunistico Davide Righetti, che ha assistito a un sopralluogo in loco, si trattava di una marmotta autoctona subadulta, in parole semplici un animale al secondo anno di vita.
“Non c’è una spiegazione logica su come la marmotta sia finita a San Giacomo. La colonia di marmotte più vicina si trova a circa 15 chilometri di distanza in linea d’aria, nella zona di Passo Oclini”, spiega Righetti.
Le ipotesi sono molteplici e vanno dal trasporto involontario da parte di un veicolo (camion o altro) alla migrazione spontanea dell’animale, alla perdita di orientamento. Non è stata ancora trovata una spiegazione plausibile. Ma non è la prima volta che una marmotta viene trovata in cattive condizioni a fondovalle, ad esempio alla confluenza dei fiumi Talvera e Isarco.
L’animale era spaventato e lo esprimeva fischiando forte; è stato poi liberato in natura dal personale del Servizio forestale nell’area del Corno Bianco, a Passo Oclini.
Non succede spesso, ma gli animali selvatici si avventurano nelle aree abitate. “Nel Servizio forestale esiste un ufficio separato per la gestione degli animali selvatici. I dipendenti tengono d’occhio lo sviluppo delle varie specie di animali selvatici protetti e cacciabili, la loro salute, il loro numero e i danni che causano”, spiega Luis Walcher, assessore provinciale all’Agricoltura e alle Foreste. Le marmotte sono una specie cacciabile in Alto Adige e la caccia a questi roditori è strettamente regolamentata. Da un lato, esistono habitat protetti in cui la caccia è generalmente vietata. La caccia è aperta per 30 giorni a settembre: un numero fisso di animali può essere abbattuto prima nelle aree danneggiate e poi nelle aree di caccia.