Uno scrigno di segreti nella chiesa di Maia Bassa

MERANO A vederla dell’ esterno, la chiesa parrocchiale di San Vigilio a Maia Bassa in via Trogmann, non ci dice molto. La costruzione ci appare relativamente moderna con una facciata rielaborata in stile romanico dall’architetto Clemens Holzmeister nel 1936, ma in realtà è uno degli edifici religiosi più antichi di Merano.
Dedicata al santo martire trentino, vescovo di Trento (Roma 355 – Val Rendena 405), evangelizzatore della valle dell’ Adige e patrono delle diocesi di Trento e Bolzano-Bressanone, racchiude entro sé diversi stili e relativi secoli di storia.
Dell’ antica costruzione romanica rimane ben poco, un altorilievo del XII secolo e la base della torre campanaria rimaneggiata nel 1501. Tornando all’altorilievo romanico, compare un’immagine singolare, forse unica in regione: sono rappresentati la Luna e il Sole in maniera antropomorfica, di gusto tipicamente espressionista. Simboleggiano il “ femminile” , la Luna, e il “maschile” , il Sole. Quest’ultimo assurge all’ immagine di un leone. Accanto a essi, due catene intrecciate di matrice tipicamente celtica, antichi simboli cosmici di interazione fra gli opposti.
La chiesa, modificata una prima volta nel 1401 nelle forme del gotico, racchiude affreschi del XV secolo, pale d’altare del 1600 dedicate a San Vigilio (Melchior Stoelzl) e a Maria (Christoph Helfenrieder). Mentre gli affreschi della nuova chiesa, rivoluzionata da Holzmeister, saranno eseguiti dal pittore bolzanino Rudolf Stolz, con opere del 1936-1938. Fra essi, l’artista dipingerà una pregevole Crocifissione all’interno del catino absidale, che ricorda da vicino le opere di Matisse e di Chagall.

Copyright fotos: ManfredK

Autore: Flavio Schimenti

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