Genesi e significato della stazione

MERANO Due fattori principali si devono al decollo turistico di Merano nel corso di due e passa secoli. Il primo ha un nome, l’allora sindaco di Merano Valentin Haller, che fra il 1867, all’apertura della ferrovia del Brennero, e nel 1881 con l’apertura della linea Bolzano-Merano, intravide un’occasione irrinunciabile per lanciare il capoluogo del Passirio alla fama del turismo internazionale. Quindi da un lato Haller ebbe l’intraprendenza di favorire la costruzione di tutte quelle strutture che potevano attrarre i turisti e dall’altro il mezzo fisico della ferrovia avrebbe potuto portare a Merano migliaia di turisti da tutta Europa, cosa prima di allora impensabile. Venne chiamato in città l’urbanista di fama internazionale Theodor
Fischer provvide a collegare il vecchio nucleo storico con tutta l’area che si espandeva verso la stazione ferroviaria. A progettare il nuovo complesso fu nominato l’ingegnere del Ministero dei Trasporti austriaco, Chabert. Fra il 1905 e il 1906 egli realizzò un piccolo gioiello della scuola architettonica viennese. Il manufatto architettonico in base ai criteri della ferrovia austriaca doveva essere: bello, funzionale, confortevole per i passeggeri e degno del turismo internazionale. Chabert progettò un grande padiglione arcuato per la sala viaggiatori, perfettamente speculare sui due fronti, verso i treni e verso la città, illuminato da una grande e palladiana “finestra termale”.
L’edificio risulta praticamente identico alla stazione ferroviaria di Vienna di Karlsplatz progettata dal grande architetto viennese Otto Wagner. Due ali parallele, anch’esse speculari, di servizio ai viaggiatori affiancavano il corpo centrale della stazione.
Il primo treno della tratta Bolzano-Merano arrivò alla vecchia stazione già nell’agosto del 1881. Architetti di Vienna, Monaco e Berlino progettarono i grandi alberghi monumentali nei pressi della stazione: Bellevue, Europa, Metropol, Excelsior, Savoy, Emma, Windsor e altri. I complessi alberghieri immersi nel verde e collegati da grandi viali alberati faranno di Merano una sorta di città-giardino che, oggi come allora, cittadini e turisti apprezzano molto. I servizi alla città e ai turisti vennero collocati lungo il Passirio: il teatro civico, il Kursaal e le passeggiate d’Estate e d’Inverno con un disegno unico nell’estetica e nell’arredo urbano, Quello che oggi chiameremmo: immagine coordinata.

Autore: Flavio Schimenti

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