La Città Nuova-Neustadt di Sebastian Altmann

Nel 1859 con l’arrivo della linea ferroviaria Bolzano-Verona la città si risveglia dal torpore medievale. La classe dirigente e la borghesia bolzanina sviluppano infatti un nuovo interesse ad aprire la città a tutto ciò che è innovativo a livello internazionale. Il guscio del centro storico che ha avviluppato, protetto e difeso Bolzano e il suo territorio nel corso dei secoli, diventa improvvisamente troppo stretto ed estremamente limitato. Nel capoluogo altoatesino viene chiamato da Monaco l’architetto Sebastian Altmann al quale verrà dato l’incarico di “architetto civico”. Altmann avrà il compito, di immaginare una nuova città. Bolzano doveva proiettarsi verso la modernità e il nuovo secolo imminente, nel più ampio respiro di una cultura europea. Egli, tracciato il viale della Stazione per collegare il blocco dei complessi edilizi ferroviari al centro antico, si dedicherà a riqualificare l’intera area urbana.

Per l’architetto di Monaco la Nuova Città deve essere ariosa, godere di ampi spazi, grandi aree verdi, viali alberati, zone adatte al passeggio ed allo svago. Gli edifici, tutti di un certo decoro e di pregio, devono trovare giusta collocazione all’interno di tali aree così concepite e progettate. Tutto ciò farà traslare la città, rispetto al nucleo originario, verso Sud e parallela al corso del Talvera, in una sorta di sistema a pettine. Nasceranno quindi i grandi viali alberati dell’attuale via Dante, via Carducci e tutte le strade di raccordo parallele. Viali dove verrà piantato il platano, tutt’ora presente, pianta cara ai filosofi greci, agli imperatori e simbolo della “dea madre”. Ville ed edifici di notevole importanza troveranno collocazione entro gli spazi della nuova città. Oltre all’edilizia abitativa Altmann progetterà: la collocazione del nuovo Tribunale di Bolzano (oggi Comando della Legione Carabinieri, con annesso Carcere), il nuovo Ospedale, le Caserme e altre opere di servizio. Tale griglia urbanistica comprende inferiormente anche la parte prospiciente all’Isarco, attuale via Garibaldi, collegando così l’ intero sistema alla zona ferroviaria. Gli architetti civici che gli succederanno allungheranno questa nuova città verso via Cassa di Risparmio, modificandone però il modello. Secondo Altmann, Bolzano doveva diventare una grande “Città giardino”e ritroviamo tracce di tale idea proprio ripercorrendo le vie e le strade da lui realizzate. Oggi, sotto l’ombra dei platani secolari, ci sembra ancora di sentire il sussurro, i pensieri e le parole degli antichi filosofi.

Atore: Flavio Schimenti

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