I Parassiti #1

Dopo due decadi di un giugno tanto fresco quanto perturbato, che ha fatto prosperare nevai, foreste e molti di noi, l’estate astronomica è alle porte. I minimi barici restano confinati oltralpe e chi abita a ridosso dello spartiacque alpino, oltre al gran caldo, deve sorbirsi pure il favonio. Un vento di caduta mite e secco che inibisce la nascita dei funghi, modella le nuvole in nubi lenticolari e mostra delle latifoglie il verso chiaro. Con queste condizioni anche le nostre piante del BalconORTO soffrono le folate aride: il terriccio si asciuga, le foglie si afflosciano, i fiori si seccano. Inizia lo stress idrico. Le piante così indebolite sono soggette ad attacchi parassitari, fungini e di varie malattie. Diagnosi che possono peraltro manifestarsi anche in condizioni diametralmente opposte, magari dopo piogge abbondanti e umidità stagnanti. Dimensioni dei vasi, esposizioni, annaffiature, consociazioni, ph del terriccio, ammendanti sono certo i primi passi verso una corretta gestione delle colture, ma non esiste garanzia di salute totale nonostante le nostre premure. Va da sé, naturalmente, affidarsi a metodi il più possibile naturali escludendo la chimica, fin troppo presente nella coltivazione tradizionale e nella distribuzione agroalimentare.
Queste puntate saranno pertanto incentrate, come utile compendio, in patologie e rimedi.
NOTA: il tempo di carenza (o intervallo di sicurezza) è il numero minimo dei giorni che deve intercorrere tra la data del trattamento e la data di raccolta degli ortaggi, prima di essere lavati e messi in tavola.

Afidi (pidocchi delle piante o gorgoglioni): questi insetti fitomizi, che si nutrono succhiando la linfa, sono lunghi da 1 a 4 mm e sono di vario colore: giallo, verde, grigio, marrone, nero. Alcune varietà di afidi hanno le ali, altre ne sono sprovviste. Solitamente l’afide nero aggredisce sia le parti epigee (cioè quelle fuori dal terreno), sia quelle ipogee (le radici) della pianta, mentre tutti gli altri solo le parti epigee. Colonizzano foglie, rami, e frutti, trasmettono forme virali da pianta a pianta. Si sviluppano molto velocemente e in colonie numerose. Esiste comunque un indizio, che potrebbe permettervi di individuare la presenza degli afidi, quando ancora non è massiccia: le formiche! Se notate spesso delle formiche intorno ai vostri ortaggi, ai vostri vasi è probabile che presto compariranno anche gli afidi. Le formiche infatti vivono in simbiosi con questi parassiti: trasportano le larve di afide sulle piante e le allevano, nutrendosi della sostanza zuccherina – la melata – che i parassiti secernono.
Rimedi: 1) rimozione manuale 2) 5 g di sapone di Marsiglia a scaglie in 500 ml di acqua. Irrorare la sera tramite spruzzino, poi ogni mattina risciacquare solo con acqua. Ripetere per 3 sere o più, in base al grado di infestazione. 3) Olio di Neem (Azadirachta indica): un cucchiaino da diluire in 500 ml di acqua e irrorare sempre di sera tramite spruzzino – Carenza 3/6 giorni 4) Piretro naturale: un cucchiaino da diluire in 500 ml di acqua con l’aggiunta di un cucchiaino di aceto, irrorare la sera tramite spruzzino – Carenza 3 giorni – Attenzione: il piretro non è sistemico, né citotropico, ma uccide anche insetti utili, come api e coccinelle.

Autore: Donatello Vallotta

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