“Di chiunque vive ritirato e non vuole ch’altri o mai, o a certe ore, entri là, dove egli sta”: questa è una fra le tante accezioni del termine clausura, quella che viviamo in queste settimane a causa del coronavirus. Il virus è il SARS-CoV-2, mentre covid-19 è la malattia: quisquilie penseranno i molti che dal 12 marzo si trovano asserragliati in casa! L’estrema difesa contro il nemico invisibile. Senza prevaricare il dolore di chi ha perso amici, colleghi o i propri cari cosa possiamo fare in queste drammatiche giornate infinite? Velatamente nascosto, ma non troppo, e a portata di mano c’è un sentiero salvifico, un’occasione per scrutare dentro noi stessi e creare qualcosa di apprezzabile. Forse provare a sentirci meglio e al sicuro. Dedicare parte del nostro tempo per plasmare un “recanto” fiorito, un angolino di BalconORTO tutto nostro. Aprile è il mese della rinascita, non solo spirituale! Sui davanzali assolati in vasetti di plastica o contenitori di cartone alloggiano i semini in un pugno di terra e humus: i semenzai. Semi pronti a germinare con i loro cotiledoni. Spuntano timidi ed esili fino a formare le prime vere foglioline. In attesa che le temperature esterne tornino benevole. Anche se lo spazio sul balcone è limitato foggiamo il nostro stile di coltivazione, usufruiamo delle consociazioni, e fidiamoci delle piante, abbinandole insieme volutamente negli stessi spazi di crescita e sfruttiamo talora le superfici verticali. Ci sono infatti tante connessioni favorevoli, dai pomodori ai tageti e al basilico, dagli asparagi ai ravanelli, dai porri ai peperoni e al prezzemolo, dai girasoli ai fagiolini rampicanti, dalle zucchine alle cipolle e alla borragine. E i fiori? Tanti, naturalmente: dalle zinnie alle calendule, dai nasturzi alle facelie, dall’alisso alle bocche di leone. Nelle giornate terse e di dolci brezze è un piacere godere dei raggi del sole dal nostro balcone di città. Senza il solito traffico si avvertono ancor più nitidi i profumi delle erbe aromatiche, i canti del cuculo, del fringuello, della cinciallegra e dei passerotti appollaiati freneticamente sui rami di un alberello di alloro condominiale e al centro delle foglie flabellate delle palme. Nel caso vogliate seminare le fave prestate attenzione, qualora espresse ordinanze comunali ne vietino la coltivazione, per i noti casi di favismo tra la popolazione.
Autore: Donatello Vallotta