La musica da soggiorno di Gabriele Muscolino

Il 26 febbraio scorso, per l’etichetta Visage (una piccola label creata da Riccardo Tesi e Claudio Carboni) è stato dato alle stampe il primo disco da solista di Gabriele Muscolino, raffinato e colto cantautore bolzanino che, dopo essersi fatto le ossa dapprima in rockettare band giovanili e poi nel circuito del folk irlandese, è stato per diversi anni il frontman dei Nachtcafè, una delle belle realtà musicali scaturite da questa terra di confine.

Il nuovo disco, che s’intitola semplicemente col nome del suo autore, è un riuscito insieme di suoni mai eccessivi abbinati a testi mai scontati, che ha il pregio di non ricalcare le pur notevoli intuizioni sonore sperimentate col gruppo.
“Nei Nachtcafè – ci racconta Gabriele – io ero sì l’autore dei brani, ma il prodotto finale era il risultato di un lavoro di gruppo: da Francesco Brazzo, Matteo Facchin, Georg Mahlfertheiner ho mutuato davvero tanto, a livello di arrangiare. In particolare, da Georg ho imparato a saper togliere qualcosa, arrangiare meno per dare qualcosa di più, lasciare dei vuoti per mettere in risalto singoli dettagli. Meno si fa, più si è al servizio della canzone”.
Fatto tesoro di questi punti fermi, Muscolino, armato del suo bouzouki, ha allestito un gruppo davvero ridotto all’osso e, in due sessioni (febbraio e luglio scorsi) ha convocato, in uno studio allestito per l’occasione nel maso che ospita il museo delle api di Costalovara, i suoi pard musicali: innanzitutto Angelika Pedron, che è riuscita a creare parti vocali mai uguali e sempre indovinate con cui affiancare la voce dell’autore, la fisarmonica di Matteo Facchin (ma in alcuni brani lo strumento è suonato dall’amico irlandese Martin Tourish, del gruppo Altan) e gli archi suonati da Lorenzo Barzon e Luca Pasqual.
“Si tratta di una sorta di concept album a livello sonoro – spiega Muscolino – costruito sul filo conduttore del suono più che sui contenuti dei testi, il bouzouki irlandese ha delle risonanze molto lunghe che si sposano bene col violino e col violoncello creando un bel mélange. Poi negli ultimi anni ho avuto modo di ascoltare molto Nick Drake, scoprendo che anche lui usava arrangiamenti così minimali, proprio con questi strumenti ad arco. È un po’ una canzone d’autore cameristica, con la scelta precisa di non usare percussioni, anche se in un primo tempo ci avevamo provato.


Uno dei titoli del disco avrebbe potuto essere Musica dal soggiorno di casa, poi mi sono detto: chissà se ne farò altri di dischi da solo, e così ho optato per intitolarlo semplicemente col mio nome”. Il finale del brano Gli esploratori, una delle dieci tracce che compongono il disco, oltre a reggersi da sé è eloquente in questo senso, tutto strumentale con solo violino e violoncello a reggerne le sorti. Il brano, uno dei più immediati del disco, è anche quello nato più di getto a livello testuale, mentre per le altre composizioni Gabriele Muscolino ha lavorato più a lungo, prendendo spunti dai suoi taccuini di appunti, limando e aggiustando. Una procedura che richiede tempo. La sua è infatti una scrittura erudita, ricca di dotte citazioni, mai messe lì per sfoggio di cultura, ma piuttosto per stimolare l’ascoltatore: ecco così che nelle sue canzoni troviamo citazioni di Dante, Calvino, Guccini, idee brillanti come quella di Magnolia nera in cui il corpo femminile viene immaginato come una carta geografica da esplorare, e che dire della storia d’altri tempi della menzionata Gli esploratori che partono alla volta del favoloso Catai di marcopoliana memoria, fino all’arrangiamento italo-swing di Il migliore, che rimanda al vecchio Trio Lescano e a Paolo Conte. “Per quanto riguarda l’etichetta – conclude Muscolino – la Visage è piccola ma molto attenta alla cura e alla promozione dei prodotti, che vanno dalla musica tradizionale, al jazz, al cantautorato. Innanzitutto puntando sul disco in formato fisico e non sulle piattaforme d’ascolto o download che garantiscono magari visualizzazioni non reali, nel senso che un brano può avere diecimila visualizzazioni su youtube, ma quanti poi lo ascoltano dall’inizio alla fine, e quanti lo abbandonano invece dopo pochi secondi? La Visage lavora sul reale, pubblica il singolo online e punta su una distribuzione del CD mirata mettendo il marketing al servizio di un progetto culturale”.
Se ci saranno miglioramenti per quanto riguarda le restrizioni anti COVID 19 riguardanti gli spettacoli, per giovedì 8 aprile è prevista una presentazione del disco al Carambolage, nel caso le restrizioni fossero prorogate, la serata sarà posticipata a data da stabilire.

Autore: Paolo Crazy Carnevale

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