La chiesa di San Nicolò rivive grazie ad un “totem”

Un artista bolzanino ha realizzato un disegno iperrealistico a matita che ricolloca virtualmente accanto al Duomo la chiesa di San Nicolò, distrutta dai bombardamenti alleati durante la seconda guerra mondiale. Il totem realizzato fa parte di un progetto che in futuro potrebbe essere ulteriormente sviluppato.

Da inizio 2020 accanto al Duomo fa bella mostra di sè un totem raffigurante la Chiesa di San Nicolò, andata distrutta durante la seconda guerra mondiale.
“Io non sapevo cosa ci fosse originariamente al posto del muretto dietro alle panchine in piazza Parrocchia. Mi sono informato ed ho scoperto che c’era una chiesa e che era stata distrutta nel corso della seconda guerra mondiale, la chiesa di San Nicolò”.
A parlare è Alberto Ciro Taddei, artista specializzatosi nel disegno iperrealistico a matita, che ha il proprio negozio/atelier (in cui realizza anche cornici su misura) di fronte al portone del Duomo di Bolzano.
“Nessuno sapeva dirmi cosa ci fosse al posto di quel rudere. E così sono andato ad informarmi all’archivio storico e ho cominciato a disegnare. Quando ho proposto la mia idea all’Azienda di Soggiorno, la direttrice Roberta Agosti era entusiasta, tanto che voleva commissionarmi subito tre o quattro disegni. Ma abbiamo cominciato con uno – era il gennaio del 2020 – poi è cominciato il lockdown e da allora il progetto è fermo.”

Ora c’è il totem con il Suo disegno. Con che tecnica è stato realizzato?
Si tratta di un disegno iperrealistico a matita e tecniche grafiche pubblicitarie. Sono cose che ho imparato alla scuola di grafica pubblicitaria a Busto Arsizio (VA) dopo il diploma al Liceo Artistico. Non c’erano ancora i computer e tutto si faceva a mano… al tempo per far capire al committente come sarebbe venuta la sua campagna pubblicitaria si disegnava, si usavano i retini colorati, si usavano i costosissimi trasferibili Letraset… Se sbagliavi il font erano fatti tuoi, se sbagliavi una riga o un elemento grafico dovevi rifare tutto.
La maggior parte degli artisti che utilizza questa tecnica usa i colori ad olio. Io uso le matite e i Marker. Riguardo ai disegni in bianco e nero, la maggior parte degli artisti usa le grafiti (14 diverse intensità), io uso una matita sola (il nero) e con questa faccio tutto.”

Si tratta di una sua prima volta?
Due anni fa ho disegnato un intero progetto didattico sulle api a Gumer, in val d’Ega. Mi ha impegnato per sette mesi e oggi consta di sette pannelli molto grandi a forma esagonale, con disegni di animali ed api, di cose e animali che esistono, ma non si vedono (fanno vedere dall’uomo).
In futuro mi piacerebbe collaborare con l’Azienda di Soggiorno di Bolzano, che dispone di diversi percorsi già creati. Mi ha affascinato quello sulle acque: ho scoperto che la città è un pochino in pendenza verso la periferia. E c’era un canale che tra le altre cose serviva per portare dal centro verso la periferia immondizia e tutto… .Usavano l’acqua per trasportare qualsiasi cosa, pare persino i morti.

Autore: Till Antonio Mola

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