Sei corde jazz a Merano

QuiIntervista a Paolo Bonvissuto. Nato in Piemonte ma di origini siciliane, cresciuto a Taranto la città dei due mari e meranese di adozione, Paolo Bonvissuto coltiva la passione della musica jazz da più di trent’anni. Suona una chitarra di liuteria che lo accompagna durante i suoi concerti, l’ultimo a Porto San Giorgio, in provincia di Fermo, al festival “Jazz al Castello”. Conta collaborazioni nazionali ed internazionali con musicisti come Ellade Bandini, Roberto Ottaviano, Claudio Fasoli, Ares Tavolazzi, Maurizio Giammarco e l’amico da poco scomparso Franco Cerri.

La cosa che mi piace di me. 
La curiosità.

Il mio principale difetto. 
Il perfezionismo. 

La volta che sono stato più felice.
Tre mesi fa, quando è nata Emma e sono diventato nonno.

Un libro da portare sull’isola deserta.
Il piccolo principe. 

La mia occupazione preferita.
Andare in moto e in bicicletta per esplorare posti nuovi. 

Il paese dove vorrei vivere.
Qui a Merano, dove mi trovo ora.

Il mio piatto preferito. 
Cresciuto a Taranto, direi… orecchiette e cime di rape.

Non sopporto… 
Negli anni ho sviluppato una dote rara: la pazienza!

La mia paura maggiore.
Perdere le persone care. 

Nel mio frigo non manca…
La Coca Cola, anche se non la compro per non berla tutta!

Se fossi un animale… 
Sarei un lupo.

Mi sono sentito orgoglioso… 
Quando mio figlio Mattia di soli 15 anni mi seguiva nei concerti jazz con la sua tromba. 

Il mio motto.
Comunque vada sarà sempre un successo.

Il capriccio che non mi sono mai tolto..
Suonare con Pat Metheny.

Il giocattolo che ho amato di più. 
Una roulette che mi regalò la mia mamma, quando ero bambino. 

Il dono di natura che vorrei avere. 
La capacità di sintesi.

La qualità che preferisco in una donna…
Il sorriso.

…e in un uomo.
La sensibilità.

Dico bugie solo…
Non le dico più. 

Dove mi vedo fra dieci anni.
In viaggio tra Merano e Lussemburgo, dove vive mia nipote Emma.

Il colore che preferisco.
Il blu. 

L’ultima volta che ho perso la calma.
Non me la ricordo.

Da bambino sognavo…
Ero un sognatore, volevo fare tante cose, praticare sport, studiare musica…

Autrice: Francesca Morrone

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